Crisi idriche presenti e future: nel suolo una possibile soluzione
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Crisi idriche presenti e future: nel suolo una possibile soluzione

Il suolo è al centro dei sistemi e dei cicli naturali sulla Terra. Così, come sottolinea il Movimento Globale Salva il Suolo, un suolo sano può fare la differenza nel prevenire e mitigare gli effetti di crisi idriche presenti e future.

Crisi idrica e gestione del suolo, una relazione più stretta di quella che un'analisi superficiale può suggerire. Se il costante, galoppante depauperamento del suolo, da un lato, è in grado di subire ed esasperare gli effetti negativi di una prolungata siccità, d'altro canto un terreno in salute può fare la differenza nel mitigarli.

Gli effetti negativi della crisi idrica

Detentrice della poco ambita palma di stagione più secca degli ultimi decenni, l'estate 2022 ha fatto sì che l'Italia- insieme a numerose altre aree d'Europa e del mondo- sperimentasse in modo diretto e violento gli effetti di una palese crisi: corsi d'acqua prosciugati e vicini al punto di non ritorno, prodotti agricoli minacciati, approvvigionamenti idrici ed idroelettrici a rischio, vaste aree interessate da incendi dilagantiIl termine della stagione più calda non pone fine all'emergenza, resa sempre attuale dalle tangibili conseguenze del surriscaldamento globale, capaci di rendere l’acqua un bene sempre più scarso, e da una gestione delle risorse naturali spesso miope e fallace.

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Centralità e depauperamento del suolo

Spesso dimenticato o sottovalutato, il suolo è al centro dei sistemi e dei cicli naturali del Pianeta. Un ruolo che non lo mette al riparo da un processo di depauperamento- di cui sovrasfruttamento, cementificazione, siccità sono pilastri fondanti- apparentemente inarrestabile. Secondo il più recente rapporto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), "The State of the World's Land and Water Resources for Food and Agriculture (SOLAW)", nel 2021 si è registrata una tendenza allarmante allo sfruttamento delle risorse del suolo. Dati ISPRA sottolineano inoltre come in Italia, con una media di 19 ettari al giorno (il valore più alto negli ultimi dieci anni) e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, il consumo di suolo sia tornato a crescere, sfiorando nel 2021 i 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno. Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400 riguardano gli edifici.

Numeri allarmanti, che rivelano il grado di sofferenza di una risorsa dalle enormi potenzialità in termini ambientali.

Crisi idrica e salute del suolo: la proposta del Movimento Globale Salva il Suolo

Il Movimento Globale Salva il Suolo, sostenuto dalle Nazioni Unite e dal Programma Alimentare Mondiale, individua una soluzione per affrontare la crisi idrica e la minaccia alle colture italiane, riducendo il rischio e l'impatto della siccità: aumentare la materia organica del suolo affinché arrivi a costituire dal 3% al 6%. “È stato dimostrato che un aumento della Materia Organica del Suolo (SOM) porta a un aumento della porosità del terreno che funge da volume di stoccaggio per l'acqua nel suolo” sottolinea il Movimento in una nota. “L'acqua è quindi prontamente disponibile per le piante e i microbi. Per comprendere l'enormità di questo processo, dobbiamo tenere presente che l'acqua immagazzinata nel suolo soddisfa circa il 90% della domanda di acqua per la produzione agricola globale” . Un punto di svolta determinante, soprattutto a partire dal fatto che - specifica il Movimento - i terreni agricoli in Italia hanno in media soltanto l'1,2% di carbonio organico del suolo: un valore che rasenta la soglia dell'1%, al di sotto della quale i terreni sono considerati desertificati. 

La soluzione è supportata da molte realtà, esperte e vicine ai temi ambientali. “Il ruolo del suolo, fondamentale per gli equilibri della biosfera da cui dipende il benessere dell’umanità, non viene oggi adeguatamente considerato. Per cambiare passo bisogna costruire un quadro d’azione specifico, in grado di arrestare il degrado del suolo e contrastare la desertificazione” ha dichiarato, uno su tutti, Pierluigi Stefanini, Presidente AsviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile). “Per questo, con l’ASviS, condividiamo le iniziative del movimento Salva il Suolo volte a diffondere una maggiore consapevolezza sulla necessità di conoscere e proteggere il suolo, nell'ambito dell’impegno per affermare una nuova cultura del benessere basata sul rispetto dell’ambiente” .

E' possibile approfondire la tematica, così come le argomentazioni a supporto di essa, sul sito consciousplanet.org/it.

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