FER-X: approvate le regole operative. Cosa cambia per le imprese del settore energia
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FER-X: approvate le regole operative. Cosa cambia per le imprese del settore energia

Con la pubblicazione del decreto direttoriale del 20 maggio 2025, il MASE dà il via al meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili con costi vicini alla competitività di mercato. Una finestra strategica per le imprese della transizione energetica, tra gare pubbliche e accessi diretti, in attesa del FER2.

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato, con decreto direttoriale n. 15, le regole operative che disciplinano l’accesso al cosiddetto FER-X, il nuovo schema incentivante rivolto agli impianti a fonti rinnovabili. Il provvedimento, attuativo del DM del 30 dicembre 2024, riguarda in particolare gli impianti di potenza superiore a 1 MW, per i quali è prevista la partecipazione a procedure competitive su base volontaria, ma include anche misure semplificate per impianti fino a 1 MW tramite accesso diretto entro fine anno. Il documento chiarisce che il meccanismo è rivolto agli impianti “con costi di generazione vicini alla competitività di mercato” e comprende interventi di nuova costruzione, rifacimento integrale, potenziamento e – per alcune tecnologie – rifacimento parziale. Sono ammissibili impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici (su e fuori acquedotto) e a gas residuati da processi di depurazione. Un aspetto tecnico di rilievo riguarda l’utilizzo dei componenti, che possono essere nuovi o rigenerati, a patto che “vengano riportati alle normali condizioni funzionali e prestazionali dal punto di vista tecnico e della sicurezza di operatività”.

Le imprese interessate dovranno dapprima presentare una manifestazione di interesse attraverso il Portale FER-X del GSE e, solo in un secondo momento, inoltrare la vera e propria domanda di partecipazione alla gara. Il portale sarà accessibile 24 ore su 24 durante le finestre temporali previste, fatta eccezione per i giorni di apertura e chiusura, con l’avvertenza che “eventuali disguidi o interruzioni straordinarie non potranno costituire motivo di proroga dei termini”. La partecipazione è subordinata a requisiti tecnici, amministrativi e finanziari rigorosi. Il soggetto richiedente deve possedere titoli autorizzativi validi, un preventivo di connessione e adeguata solidità economica, da dimostrare anche attraverso cauzioni o fideiussioni. Le cauzioni – a seconda della potenza richiesta – possono essere presentate in forma di fideiussione bancaria o assicurativa oppure come deposito cauzionale infruttifero. Per gli impianti oltre i 5 MW, ad esempio, l’importo richiesto arriva fino a 2.300 euro, oltre IVA.

Sul piano degli incentivi, lo schema introduce un sistema a ribasso competitivo. Il valore di riferimento per il fotovoltaico è fissato in 95 €/MWh come prezzo di esercizio superiore, su cui si applica l’offerta di riduzione. “L’offerta di riduzione percentuale si applica al Prezzo di Esercizio Superiore per il calcolo del Prezzo di aggiudicazione” si legge nelle regole operative. È prevista una graduatoria, costruita sulla base delle offerte e integrata con criteri di priorità, tra cui l’ubicazione su aree industriali dismesse, l’utilizzo di tecnologie innovative e la rapidità nella realizzazione. I contingenti di potenza disponibili saranno aggiornati in base alle manifestazioni di interesse ricevute, con un meccanismo che consente di definire un contingente minimo, obiettivo e massimo. La determinazione finale seguirà una logica di sottrazione del 10% rispetto alla somma delle potenze idonee, in modo da ridurre i rischi di sovrasaturazione. 

Non mancano le cause di esclusione, previste nei casi di documentazione incompleta, requisiti non rispettati o dichiarazioni mendaci. “Il Soggetto Richiedente, con la sottoscrizione della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, assume la piena responsabilità in ordine alle informazioni e ai dati forniti” si specifica nel testo. Per le imprese del settore energia – soprattutto EPC contractor, sviluppatori e investitori – il FER-X rappresenta una finestra importante in un contesto regolatorio ancora in evoluzione. Se da un lato impone un notevole sforzo di compliance, dall’altro offre opportunità concrete di valorizzazione per progetti maturi e solidamente strutturati. Non solo: consente di prepararsi in modo competitivo all’atteso lancio del FER2, previsto entro il 2026.

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