Gli obiettivi della strategia per la biodiversità 2030
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Gli obiettivi della strategia per la biodiversità 2030

La Commissione punta anche a ripristinare gli ecosistemi degradati che versano in condizioni precarie e a ridurre le pressioni sulla biodiversità.

Per raggiungere questo obiettivo, l'Esecutivo UE propone di:

  • elaborare una proposta relativa a un nuovo quadro giuridico per il ripristino della natura;
  • migliorare lo stato di conservazione o la tendenza alla conservazione per almeno il 30% degli habitat e delle specie UE il cui stato non è soddisfacente;
  • recuperare almeno 25mila km di fiumi a scorrimento libero;
  • arrestare e invertire il declino degli uccelli e degli insetti presenti sui terreni agricoli, in particolare gli impollinatori;
  • ridurre l'uso e i rischi dei pesticidi chimici in genere e ridurre del 50% l'uso dei pesticidi più pericolosi;
  • adibire almeno il 25% dei terreni agricoli all'agricoltura biologica e migliorare in modo significativo la diffusione delle pratiche agroecologiche;
  • ridurre le perdite dei nutrienti contenuti nei fertilizzanti di almeno il 50% e l'uso di fertilizzanti di almeno il 20%;
  • piantare almeno tre miliardi di alberi, nel pieno rispetto dei principi ecologici, e proteggere le foreste primarie e antiche ancora esistenti;
  • evitare le catture accessorie di specie protette, oppure ridurle a un livello che consenta il pieno recupero delle popolazioni e non ne pregiudichi lo stato di conservazione.
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Inoltre, la strategia mira a creare le condizioni per un cambiamento profondo mettendo in moto un nuovo processo, finalizzato a migliorare la governance della biodiversità e garantire che gli Stati membri integrino nelle politiche nazionali gli impegni delineati nella strategia. Un centro di conoscenze sulla biodiversità e un partenariato per la biodiversità sosterranno una migliore attuazione della ricerca e dell'innovazione in materia a livello europeo. La strategia intende far sì che i regimi fiscali e i prezzi rispecchino in modo più accurato i veri costi ambientali, compreso il costo della perdita di biodiversità, e che quest'ultima sia realmente integrata nel processo decisionale pubblico e delle aziende.

La strategia prevede un finanziamento di 20 miliardi di euro l'anno tra fondi UE, nazionali e privati. Le comunicazioni, che pongono le basi anche all'utilizzo delle nuove biotecnologie in campo, non sono vincolanti ma indicano le linee guida per futuri atti legislativi da concordare con Consiglio e Parlamento europeo.

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