Direct Air Capture, l’impianto che cattura CO2
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Direct Air Capture, l’impianto che cattura CO2

Pulire l'aria dall'anidride carbonica e rimetterla in atmosfera pulita sembra un esperimento fantascientifico da Odissea nello spazio? Da oggi è possibile ed è proprio nel nostro Paese che esistono tre impianti pilota dopo le positive esperienze in Svizzera e Islanda.

A seguito dei primi positivi esperimenti, l'azienda Climeworks, che ha sviluppato la prima tecnologia commerciale presente oggi sul mercato per la rimozione del carbonio, ha inaugurato il terzo impianto in Italia che permette di catturare l'anidride carbonica direttamente dall'atmosfera.

Durante la COP 21 gli Stati membri si sono prefissati l'obiettivo di mantenere le temperature al di sotto dei 2°C e sebbene negli ultimi anni siano stati fatti passi in avanti in termini di energia rinnovabile ed efficienza energetica, è ancora lontano il raggiungimento di questo critico obiettivo. Da qui nasce il progetto per rimuovere considerevoli quantità di CO2 dall'atmosfera grazie all'impianto DAC (Direct Air Capture).

L'impianto realizzato a Troia, nel foggiano, ha come partner scientifico italiano il Politecnico di Torino e l'impresa francese ATMOSTAT che si occupa della fase di metanizzazione e della generazione di idrogeno da fonti rinnovabili.

Come funziona? La CO2 viene catturata tramite delle “piante” che aspirano aria e la trattengono grazie a un filtro. Una volta che il filtro è saturo, l'anidride carbonica viene riscaldata a circa 100°C e successivamente rilasciata e raccolta sotto forma di gas concentrato che verrà utilizzato dai clienti dell'azienda o servirà a tecnologie ad emissioni negative. L'aria senza anidride carbonica verrà quindi rilasciata in atmosfera ed il ciclo si chiude per poi ricominciare da capo. La CO2 catturata può anche essere essere immagazzinata sottoterra o sintetizzata in carburante per trasporti puliti.

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Dal 1° al 5 ottobre, i governi si riuniranno in Corea del Sud per approvare il rapporto scientifico speciale sulle azioni da mettere in atto per mantenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5°C dal momento in cui l'IPCC (l’Intergovernmental Panel on Climate Change) si mostra fortemente dubbiosa sull'accordo di Parigi dove ci si era prefissati di mantenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2°C. Una differenza accuratamente analizzata nel nuovo rapporto IPCC, che trae non a caso il titolo di “Global Warming of 1.5ºC”.

Il positivo auspicio della Climeworks è quello di tenere in esercizio l'impianto per il prossimo anno con una continuità di 4 mila ore dimostrando la capacità di poter filtrare direttamente dall'atmosfera 150 tonnellate di CO2 l'anno.

Potrebbe essere uno dei molti modi per cercare di salvaguardare l'ambiente o quanto meno è un buon approccio allo sfruttamento della tecnologia per soccorrere il Pianeta nel poco tempo che rimane prima che sia troppo tardi.

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