Al via l’etichettatura energetica dei frigoriferi professionali

Al via l’etichettatura energetica dei frigoriferi professionali

Dal 1 luglio 2016 l’etichettatura energetica diventerà obbligatoria anche per i frigoriferi professionali, abbiamo fatto il punto sulla situazione.

Stai per chiudere il tuo ristorante dopo una giornata lavorativa, ma c'è un’attrezzatura, solo una, che continuerà a lavorare ininterrottamente tutta la notte: il tuo frigorifero.
Si, il frigorifero non si ferma mai perché da lui dipende la perfetta conservazione degli alimenti e quindi anche la soddisfazione dei tuoi clienti. Ma dal frigorifero dipende anche il tuo conto economico in quanto il suo “non fermarsi mai” ha un costo che vedi ogni mese nella bolletta energetica.

I frigoriferi professionali sono quindi apparecchiature cosiddette “energivore” e assorbono circa il 40% dei consumi di una cucina professionale. Quella che apparentemente può sembrare una scelta “banale” in realtà riserva impatti importanti sia sul piano ambientale sia sul piano economico. Un impatto che non poteva non essere normato. Anche se con sensibile ritardo rispetto alle apparecchiature domestiche, dal 1 luglio 2016 l’etichettatura energetica diventerà obbligatoria anche per i frigoriferi professionali.

Finalmente si uscirà da una “zona grigia” che in questi anni ha caratterizzato questo comparto offrendo finalmente al professionista uno strumento di reale e oggettivo confronto dei vantaggi in termini di efficientamento energetico offerto da questi strumenti. L’etichettatura energetica, finalmente, definisce un quadro chiaro di riferimento per stabilire la classe energetica dell’apparecchiatura tramite un test che prevede in primis il raggiungimento di un certo standard prestazionale (in grado di mantenere le migliori condizioni di conservazione e quindi di sicurezza dei cibi) e quindi l’efficienza energetica a fronte di queste prestazioni. L’etichettatura offre quindi uno strumento concreto di confronto delle prestazioni energetiche dei vari prodotti disponibili sul mercato.

L’analisi di questo importante momento è stata al centro dell’evento “conversazioni sostenibili” organizzato da Electrolux Professional a Roma. Molti gli aspetti toccati partendo della necessità di efficientare i processi produttivi delle cucine professionali, oggi sempre più energivori. Un’efficienza che deve essere perseguita tenendo in considerazione in modo sinergico gli aspetti di energia, acqua, gas, etc. ma che in tutti i casi richiede un ammodernamento delle attrezzature (frigoriferi, piani cottura, lavastoviglie, etc.). Un risparmio energetico che deve essere letto sia sul piano della sostenibilità ambientale (risparmio energia quindi impatto meno sul pianeta) sia sul fronte del recupero di competitività anche economica del ristorante (risparmio energia quindi ho un minore costo in bolletta).

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Il target professionale, da sempre sensibile all’ottimizzazione economica dell’attività, sembra però non ancora completamente sensibile agli aspetti di efficientamento. Alla base sicuramente c’è la necessità di ridefinire un focus culturale del settore, che necessariamente deve abbracciare anche questi aspetti. Un processo che deve essere supportato da una rimodulazione della comunicazione anche dei produttori non più focalizzata solo a promuovere commercialmente un prodotto ma ampliata anche agli aspetti di informazione e di sensibilizzazione su delle tematiche che stanno diventando sempre più strategiche. Resta vero il fatto che le attrezzature tecnologicamente più all’avanguardia e quindi più efficienti richiedono spesso un investimento iniziale più alto rispetto ai prodotti di bassa fascia ma solo parametrando il recupero di efficienza nel lungo periodo (secondo quanto previsto anche dalle analisi LCC – Life Cycle Costing) si potrà toccare con mano il vantaggio reale dato da una bolletta energetica più bassa per tutto il ciclo di vita del prodotto. Su questo fronte Electrolux ha calcolato che il risparmio energetico garantito da un sistema di ultima generazione in classe A è di circa 800 euro l’anno per i freezer e di circa 300 euro annui per i frigoriferi ovvero di oltre 10.000 euro totali su tutto il ciclo di vita medio di circa 10 anni.

L’etichettatura energetica può, potenzialmente, rappresentare un elemento concreto sul quale basare una scelta consapevole di un’attrezzatura assolutamente fondamentale in tutte le cucine. I produttori italiani partono “avvantaggiati” in quanto da tempo l’associazione di riferimento nazionale ha introdotto un sistema di etichettatura volontaria che ha fatto da benchmark poi per l’introduzione a livello europeo di un quadro tecnico-normativo puntuale.
In questo contesto, un ruolo fondamentale dovrà essere, altresì, svolto dalla sfera pubblica non solo prevedendo degli eventuali incentivi per l’ammodernamento delle attrezzature ma spingendo verso lo sviluppo di un contesto culturale in grado di favorire la comprensione e la valorizzazione degli aspetti di sostenibilità nonché sostenendo gli enti che poi dovranno controllare l’effettivo rispetto da parte delle aziende dei dettami previsti dall’etichettatura energetica e più in generale da un quadro normativo sempre più stringente e selettivo su questi temi.

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