RAEE, presto anche in Italia l’accreditamento Weeelabex per il trattamento dei rifiuti
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RAEE, presto anche in Italia l’accreditamento Weeelabex per il trattamento dei rifiuti

I quattro maggiori sistemi collettivi italiani di raccolta dei RAEE hanno unito le forze e aderito al progetto europeo, per elevare gli standard qualitativi e garantire accurati sistemi di verifica in tutto il Paese.

L'Italia aderisce ufficialmente all'innovativo sistema di trattamento dei rifiuti RAEEWeeelabex”, grazie alla collaborazione tra i quattro maggiori sistemi collettivi che attualmente gestiscono circa l'80% dei rifiuti elettrici ed elettronici prodotti nel nostro Paese. Ecodom, ERP, RAEcycle e Remedia hanno deciso di unire le forze, in questo progetto di respiro europeo, per migliorare la qualità dei servizi offerti, richiedendo alle aziende con le quali collaborano di aderire agli standard necessari per ottenere l'accreditamento Weeelabex.

I quattro sistemi collettivi italiani sono tra i soci della Weelabex Organisation, costituita da 26 realtà attive nell'ambito della gestione rifiuti sul territorio europeo e nata con lo scopo di garantire l'applicazione dei nuovi standard europei per la gestione dei RAEE, mettendo a punto un insieme di audit e formando auditors in grado di effettuare le valutazioni. Il Laboratorio di Eccellenza dei RAEE (Weelabex), è co-finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma Life+ ed è stato ideato dal Weee Forum, in collaborazione con i principali stakeholder della filiera RAEE.

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Di fatto, con l'adesione delle quattro maggiori realtà attive nel nostro Paese, l'Italia passerà a ricoprire un ruolo di capofila all'interno del progetto, con il maggior numero di impianti presenti sul territorio nazionale ad ottenere l'accreditamento. L'obiettivo è quello di poter garantire un più elevato standard qualitativo nella gestione e nel trattamento dei rifiuti RAEE e di mettere in atto un sistema unitario di verifica degli standard nei diversi Paesi.

Le prime verifiche, in Italia, prenderanno il via già nel corso del 2014, con il controllo di 24 impianti tra aprile e novembre e con particolare focus sulle classi di RAEE pericolosi, quali R1 (frigoriferi e condizionatori) e R3 (tv e monitor a tubo catodico).

L'adesione ha avuto luogo a pochi giorni di distanza dalla diffusione di una notizia che mostra invece l'altra faccia della medaglia targata RAEE: secondo quanto riportato all'interno del VI rapporto annuale sul sistema di ritiro dei rifiuti elettrici ed elettronici, presentato da Legambiente e condotto su un arco temporale che va dal 2009 al 2013, ben il 70% di essi finisce nelle mani dei racket illegali.

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