Was Report 2021: l’evoluzione del settore rifiuti in Italia

Was Report 2021: l’evoluzione del settore rifiuti in Italia

Come ha risposto il comparto dei rifiuti urbani nell’anno della pandemia? Tutti i dati presentati con il Was Report 2021

Il settore dei rifiuti ha avuto una risposta positiva nell’anno della pandemia: nonostante l’emergenza sanitaria, il comparto ha continuato la sua crescita, consolidando investimenti e operazioni straordinarie. Una fotografia del settore è stata presentata a Roma nel corso del convegno “Waste management e convergenze industriali. Il PNRR tra rifiuti urbani e speciali”, in cui è stato illustrato il Was Report 2021. Il report è stato presentato da Alessandro Marangoni, CEO di Althesys Strategic Consultants e coordinatore del think tank Waste Strategy.

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I dati del Was Report 2021

I numeri presenti nel Was Report hanno mostrato un settore rifiuti dinamico e resiliente, che ha saputo gestire gli effetti della pandemia. Nel 2020 gli investimenti sono arrivati a 538 milioni, segnando un +8,2% sul 2019. Le grandi multiutility hanno condotto il 65,3% degli investimenti nel 2020, contro il 50,4% del 2019. Segno positivo anche per le operazioni straordinarie: il 2020 è stato l’anno della crescita dopo un triennio, con 21 transazioni registrate, di cui 10 relative al settore dei rifiuti speciali.

Il focus sull’innovazione

A trainare la crescita del comparto è l’innovazione e le soluzioni tecnologiche messe a punto per gestire i rifiuti più complessi da riciclare. Il punto di svolta è segnato dalla convergenza tra business diversi nell’ambito delle utility, con una connessione sempre più stringente tra energia, rifiuti e idrico, nonché tra rifiuti speciali e urbani, che sta rivoluzionando il settore. Il risultato della convergenza tra business differenti e tra settori industriali diversi è la nascita di tecnologie innovative e il rafforzamento di alleanze anche con player esterni al settore dei rifiuti.

La gestione dei rifiuti speciali

Il mercato dei rifiuti speciali si sta progressivamente avvicinando a quello degli urbani: nel 2020 sono aumentati del 3,1%, nonostante i cali fisiologici dovuti ai periodi di lockdown.  Almeno un quarto delle Top 124 aziende degli urbani gestisce anche rifiuti speciali: nel 2020 hanno trattato 4,33 milioni di tonnellate di speciali a fronte di 8,59 milioni di urbani. Le 50 aziende che gestiscono prevalentemente rifiuti speciali registrano un valore della produzione aggregato di 2,77 miliardi di euro.

Gli investimenti del PNRR

A dare una spinta ancora più forte al settore, gli investimenti previsti dal PNRR italiano, che alloca 59,47 miliardi di euro al comparto, di cui 2,1 miliardi per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti. Questi numeri sono significativi, specie se rapportati ai PNRR di Francia e Spagna, in cui le risorse sono più basse. Secondo il CEO di Althesys Strategic Consultants Marangoni “È in atto nel settore un cambiamento che ne sta ridisegnando i confini. La gestione dei rifiuti, tema sempre cruciale nel nostro Paese, sta arrivando a un livello di maturità nel recupero e valorizzazione dei materiali che attrae l’interesse di aziende impensabili fino a pochi anni fa”. “L’innovazione tecnologica e la convergenza tra settori diversi - ha concluso Marangoni - sarà spinta anche dai cospicui fondi del PNRR, dato che l’Italia è la nazione che assegna le maggiori risorse al waste management”.

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