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3 commenti su 4 a tema sostenbilità, sui social, hanno sentiment negativo. Più proattività e trasparenza: questo è ciò che chiedono le persone alle imprese e alle istituzioni secondo uno studio di PwC Italia.
Aziende e Governi parlano molto di sostenibilità ma, evidentemente, non fanno abbastanza: questa è l’opinione che emerge dalla prima indagine incentrata sul tema del sentiment riguardante la sostenibilità sui social network, condotta da PwC Italia.
I dati che emergono dimostrano chiaramente come le accuse mosse da Greta Thunberg ai Governi mondiali, ovvero di avere finora “offerto soltanto parole che non hanno portato a nulla”, non riflettano il pensiero soltanto di un – comunque nutrito – gruppo di giovani attivisti, ma siano specchio di un mood generalmente diffuso. Lo studio ha evidenziato che la generazione più attenta a questo tema è quella dei Millennials. Occorre però sottolineare che la ricerca ha preso in considerazione tre canali: Instagram, Twitter e Facebook; con gli ultimi due, in particolare, meno utilizzati dalle generazioni più giovani.
Ad ogni modo, dall’analisi di 160mila conversazioni e 115mila post, che hanno coinvolto circa 30mila utenti tra marzo 2020 e settembre 2021, emerge chiaramente come la sostenibilità sia divenuta un tema di interesse diffuso. La percezione più comune è che le aziende e i governi non stiano tenendo sufficientemente fede ai propri proclami. Questa opinione emerge da ben il 64% delle conversazioni analizzate, con la lotta al cambiamento climatico come tema più dibattuto, protagonista del 40% delle conversazioni. In questo caso, il sentiment negativo arriva a raggiungere il 77%.
In seconda battuta troviamo invece il tema della decarbonizzazione, con il 68% dei commenti che sottolineano la necessità di misure più stringenti e azioni più efficaci. Soltanto nel 32% dei messaggi analizzati il sentiment è positivo riguardo all’impegno di enti e aziende. Si accende il dibattito anche sul tema delle rinnovabili: nel 78% dei messaggi emerge, in particolare, la perplessità sul costo elevato dell’energia green e una generale non volontà di spendere di più per ottenere energia pulita. Non convince, inoltre, il fatto che le compagnie energetiche dipendano ancora in larga parte da carbone, petrolio e gas.
Il quarto tema più discusso è quello della finanza etica, sulla quale esistono molti timori di green washing e un generale desiderio di maggior trasparenza. Proprio la trasparenza risulta essere la principale richiesta da parte del 54% delle persone nelle conversazioni analizzate, soprattutto in vista dell’uso dei fondi provenienti dal PNRR. A seguire, il 24% richiede maggiore inclusione nelle scelte delle imprese, mentre il 22% vorrebbe che esse prendessero decisioni e guidassero la transizione anche senza attendere disposizioni governative. Proattività, dunque, ma anche coinvolgimento: queste le aspettative da parte delle persone nei confronti di enti e imprese. E infatti, è proprio in questa direzione che vanno le azioni che invece si sono aggiudicate commenti positivi: il 60% dei feedback con sentimenti positivo sono rivolti a iniziative di tutela ambientale, il 24% verso progetti che richiedono contributo attivo, come le call4ideas.
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