Decreto Geotermia e impianti a basso impatto ambientale
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Decreto Geotermia e impianti a basso impatto ambientale


Il Ministro dell’Ambiente ha firmato il Decreto che stabilisce le modalità di verifica e di riconoscimento dei premi per le centrali geotermiche a basso impatto ambientale.

Il Decreto Ministeriale del 23 giugno 2016 sulle modalità di verifica e riconoscimento dei premi e delle tariffe - premio per gli impianti geotermici con tecnologie avanzate ha compiuto un primo passo in avanti: il Ministero dell’ambiente Gian Luca Galletti ha firmato il provvedimento, che passa ora al vaglio del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

Rientrante nel più ampio piano per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili alternative a quella fotovoltaica, il decreto destina 37 milioni di euro agli impianti di geotermia tradizionale e alle tecnologie innovative in grado di garantire un basso impatto ambientale.

Tra queste, la totale reiniezione dei fluidi nelle stesse formazioni di provenienza e le centrali ad alta entalpia in grado di abbattere almeno il 95% del livello di idrogeno solforato e di mercurio presente nel fluido in ingresso.

Il provvedimento prevede, inoltre, una tariffa - premio per tutti gli impianti geotermici che utilizzano tecnologie innovative non ancora pienamente commerciali. Nel dicembre 2017, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano aveva già espresso parere favorevole sul documento.

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Il Decreto Geotermia mira a incentivare la diffusione e il monitoraggio di centrali geotermiche a basso impatto ambientale: una necessità in Italia, dove il settore è recentemente salito alla ribalta europea attraverso sei petizioni presentate a Bruxelles e provenienti da Lazio, Umbria e Toscana.

Al centro delle petizioni il tema dell’inquinamento degli impianti già esistenti e i rischi per le future realizzazioni. Tra le richieste presentate, la necessità di imporre anche per le centrali geotermiche i limiti di emissioni stabiliti dall’UE per le sostanze dannose alla salute ed all’ambiente. Inoltre, le petizioni contengono la richiesta di non stanziare incentivi europei per le rinnovabili agli impianti geotermici che producono emissioni di gas serra pari a quelle delle centrali termoelettriche tradizionali, alimentate con combustibili fossili.

Gli incentivi potranno essere motore di sviluppo per avanzamenti tecnologici ed esempi di attività integrate per la riduzione dell’impatto ambientale, come l’esempio realizzato a Chiusdino da Enel Green Power: nella cittadina toscana è stata realizzata la prima serra al mondo per la coltivazione di alga spirulina che sfrutta il calore geotermico.

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