Produzione energetica a un punto di svolta: le rinnovabili costano meno
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Produzione energetica a un punto di svolta: le rinnovabili costano meno

Il report di Irena “I costi di produzione delle energie rinnovabili nel 2019” rivela che l'energia da fonti rinnovabili ormai non è soltanto più sostenibile dal punto di vista ambientale, ma più economica rispetto ai nuovi impianti da fonti fossili.

Non solo sostenibili dal punto di vista ambientale, ma anche vantaggiose dal punto di vista economico. Secondo il report dell'agenzia International renewable energy agency (Irena) “Renewable Power Generation Costs in 2019” (I costi di produzione delle energie rinnovabili nel 2019, NdR), il divario di costi tra energie rinnovabili e non rinnovabili si sta finalmente colmando. Il merito va in gran parte alle innovazioni tecnologiche che, in tandem con le recenti evoluzioni di mercato, hanno reso le installazioni di energia pulita più economiche dei nuovi impianti da fonti fossili.


Rinnovabili sempre più economiche

Un vero punto di svolta, che permette di interrogarsi senza remore sul perché continuare a investire sul fossile. In particolare, il rapporto mostra e dimostra come oltre la metà della capacità verde aggiunta lo scorso anno abbia vantato costi di produzione inferiori ai nuovi impianti a carbone. Entrando nel dettaglio del documento, dal 2010 ai giorni nostri i trend dei costi di produzione dell’energia solare ed eolica sono stati in continua decrescita. Il calo più sensibile è appannaggio del fotovoltaico (-82%), seguito dal solare a concentrazione (-47%), all'eolico a terra (-40%) e dall'eolico in mare (-29%). Una tendenza al ribasso che hanno via via fatto propria anche altre tecnologie, come le bioenergie, la geotermia e l'idroelettrico.

E così, i nuovi progetti di fotovoltaico ed eolico a terra costano in media meno rispetto al mantenimento di moltissime centrali termoelettriche a carbone esistenti. Dei 1.200 GW di capacità a carbone oggi in funzione- riporta il documento- 500 GW potrebbero infatti essere sostituiti da subito dalle energie rinnovabili, consentendo un risparmio fino a 23 miliardi di dollari l’anno e riducendo le emissioni annuali di CO2 di circa 1,8 Gt.

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Un punto di svolta per il futuro

Un win-win che mette finalmente d'accordo sensibilità ambientale e portafoglio, e che si prevede continuerà in futuro. Secondo Irena, infatti, le recenti aste e i power purchase agreements (PPA) mostrano che il trend continuerà anche per i nuovi progetti commissionati nel 2020 e oltre: “I prezzi del solare fotovoltaico basati su appalti competitivi potrebbero raggiungere una media di 0,039 dollari/kWh per i progetti commissionati nel 2021, in calo del 42% rispetto al 2019 e oltre un quinto in meno rispetto al più economico concorrente dei combustibili fossili, ovvero le centrali a carbone”.

Intanto, prezzi asta record si registrano per il solare fotovoltaico ad Abu Dhabi e Dubai (Emirati Arabi Uniti), Cile, Etiopia, Messico, Perù e Arabia Saudita, confermando che i valori ancora più bassi sono già possibili. E non è tutto. Dall'analisi del valore dell’investimento in relazione alla riduzione dei costi di produzione emerge che la medesima quantità di denaro investita nelle energie rinnovabili oggi produce maggiori nuove capacità di quanto avrebbe fatto un decennio fa. Afferma il report: “Nel 2019 è stata commissionata una capacità di generazione di energia rinnovabile doppia rispetto al 2010, ma ha richiesto solo il 18% di investimenti in più".

Francesco La Camera, direttore generale di Irena, ha dichiarato: “Abbiamo raggiunto un importante punto di svolta nella transizione energetica. La nuova generazione e gran parte dell’attuale produzione di carbone è ingiustificabile sia dal punto di vista ambientale che economico. L’energia rinnovabile è sempre più la fonte più economica di nuova elettricità, offrendo un enorme potenziale per stimolare l’economia globale e riportare le persone al lavoro […]. Le energie rinnovabili ci offrono un modo per allineare l’azione politica a breve termine con gli obiettivi energetici e climatici a medio e lungo termine e devono essere la spina dorsale degli sforzi nazionali per riavviare le economie a seguito dell’epidemia di Covid-19. Con le giuste politiche in atto, la riduzione dei costi delle energie rinnovabili, può far spostare i mercati e contribuire notevolmente a una ripresa verde”.

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