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Oggi viene pubblicato il contributo di Aicel

Eco-imballaggi e altre misure per un e-commerce sostenibile

Dal 1° gennaio 2023 è entrato in vigore l'obbligo di etichettatura ecologica degli imballaggi. I prodotti che ne sono privi non possono essere più immessi sul mercato. La nuova norma, più volte rinviata, è ora realtà.

A esserne direttamente interessati sono sia i produttori, ad esempio i fornitori di materiali d’imballaggio che devono anche indicare la natura di questi; sia gli utilizzatori come commercianti e distributori. La questione è dunque centrale anche per gli operatori del commercio elettronico che stanno affrontando l’impatto notevole di questo cambiamento in termini organizzativi, gestionali e anche economico-finanziari. Da quest’ultimo punto di vista, l’aumento del prezzo delle materie prime registrato da un anno circa a questa parte ha determinato costi vertiginosi per imballi e bancali per il trasporto delle merci, sensibilizzando così molti commercianti al fenomeno dell’economia circolare e del riuso.

L'eco etichetta è prevista dal decreto legislativo 152/2006 (“Codice ambientale”).

Il Dm Ambiente 360/2022 completa la disciplina con le linee guida sull’etichettatura ambientale. L'obiettivo è favorire da parte delle imprese italiane la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi aiutandole a fornire in maniera chiara e corretta le caratteristiche ambientali degli stessi. Inoltre, con le linee guida si punta ad aumentare la consapevolezza dei consumatori in merito alla destinazione finale dei rifiuti.

Secondo quanto dichiarato dal ministero, tali indicazioni possono essere aggiornate periodicamente sulla base di nuovi interventi legislativi e dell’evoluzione tecnologica.

Il presidente di Aicel, Andrea Spedale, afferma: “Molto c’è da fare anche sul fronte della sensibilizzazione del consumatore. L'etichettatura ecologica degli imballi sarà un forte volano e renderà tutti più consapevoli. Nel settore del commercio elettronico, ogni merchant può contribuire ad accelerare questo processo di transizione ecologica in diversi modi e in senso più ampio. Ad esempio, attivando campagne informative sui temi della sostenibilità e fornire ai clienti informazioni sui prodotti sostenibili e sulle pratiche di consumo responsabile; oppure informando sull'impatto ecologico di un reso, fatto in seguito ad acquisti d'impulso o multipli da chi considera l’e-commerce un "camerino di prova”. I venditori online possono inoltre implementare sistemi di logistica inversa per la gestione dei resi, recuperando parte del valore dei beni mediante la rigenerazione, il riutilizzo o la destinazione diretta a mercati secondari. In questo modo si riducono gli sprechi e si favorisce il riutilizzo dei prodotti”.

Oltre a riciclo degli imballi, pratica ormai sempre più diffusa fra i venditori anche in ottica di contenimento dei costi, il ricorso ad imballaggi sostenibili, come carta riciclata, cartone, bioplastiche o nuovi materiali, o il ricorso a imballi con la certificazione ambientale FSC (Forest Stewardship Council), può ridurre l’impronta ambientale. Un risultato ulteriormente migliorabile grazie allo studio di nuove soluzioni di packaging, all’eliminazione di imballaggi ridondanti o non necessari e al ricorso a tecniche innovative e più efficienti che possono ridurre gli sprechi e diminuire l’impiego di materiali.

Sarà sempre più auspicabile che venditori e consumatori collaborino e uniscano gli sforzi: i primi informando e ottimizzando al massimo, i secondi attenendosi scrupolosamente alle indicazioni di smaltimento che d'ora in poi saranno indicate sugli imballie facendo sempre più acquisti consapevoli che ogni azione ha un "valore impatto ambientale".

 

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