Non solo tagli: UniCredit tra crisi e obiettivi di sostenibilità
Sostenibilità

Non solo tagli: UniCredit tra crisi e obiettivi di sostenibilità

Da un lato i cospicui tagli di personale, annunciati da UniCredit nell'ambito di un piano strategico con scadenza 2023. Dall'altro, l'impegno dell'azienda in termini di sostenibilità ambientale, che ha visto la recente presentazione di 1200 nuove idee per preservare il clima.

Le notizie che in questi giorni coinvolgono il marchio UniCredit, facendo infuriare i sindacati dei lavoratori, sono tutt'altro che rosee. La presentazione di un nuovo piano strategico prevede sì di raggiungere i 5 miliardi di utili nel 2023, tagliando i costi in Europa occidentale di un miliardo di euro, ma a quale prezzo?

Parte importante del risparmio verrà realizzato con la riduzione del personale di 8mila unità -concentrata soprattutto in Italia, Germania e Austria- e la chiusura di altre 500 filiali.  I dipendenti verranno ridotti complessivamente del 12% e verrà chiuso il 17% delle filiali. Secondo fonti sindacali, saranno circa 5.500-6.000 le uscite di personale che UniCredit ipotizza nel Belpaese, destinato a sostenere la parte più consistente degli esuberi (1,1 miliardi, pari al 78% del totale).

Come UniCredit” ha dichiarato il leader della Cgil Maurizio Landini “ci sono decine di imprese sane che licenziano senza giustificazione. E centinaia di imprese hanno necessità di una politica industriale che le aiuti a uscire dalle secche di una crisi che non passa, anzi che si aggrava. [...] Il governo agisca e faccia in fretta. Cambi le leggi sbagliate, a cominciare dal jobs act e dalle norme sugli appalti. Faccia politica industriale, sblocchi gli investimenti”. Alla ricerca di una sostenibilità sociale ed economica da considerare prioritaria.

Al pari della sostenibilità ambientale, per la quale il gruppo ha recentemente mostrato una particolare sensibilità, annunciando nuovi targetESG - environmental, social, governance - per il medio-lungo periodo. Nello specifico il 20 settembre scorso, durante la Global Week of Climate Action, UniCredit ha presentato 1.200 idee su come migliorare il clima. Dal riciclo e la gestione dei rifiuti alla mobilità, dall’efficienza energetica alla lotta all'inquinamento, dalle buone pratiche in ambito sostenibilità alle corrette abitudini alimentari: le proposte messe in campo dal personale di UniCredit sono molteplici e trasversali.

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Da un lato, infatti, il Gruppo ha dimezzato le emissioni di gas serra dal 2008 e ha annunciato l’obiettivo di raggiungere il 60% di riduzione entro il 2020 e l'80% entro il 2030. L'impegno di utilizzare esclusivamente fonti di energia rinnovabile nelle proprie sedi in Italia, Germania e Austria entro il 2023 si accompagna, inoltre, a misure tese a ridurre l'utilizzo della plastica e a un consumo di carta più responsabile.

Il contenimento del proprio impatto, tuttavia, non comprende unicamente politiche di gestione interna. UniCredit, infatti, ha sottoscritto importanti accordi istituzionali e internazionali al fine di prevedere un monitoraggio esterno: la Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD), i Principles for Responsible Banking (PRB), il Business for Inclusive Growth Coalition (B4IG) dell’OCSE, la società indipendente di rating Standard Ethics.

E non è tutto. Secondo quanto riportato in una nota stampa, UniCredit sta collaborando con i clienti per una transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio, impegnandosi ad abbandonare completamente i progetti di estrazione del carbone per la produzione di energia entro il 2023. Esiste, infine, l'intento di supportare con 1 miliardo di euro progetti con un impatto sociale positivo.

Allo scopo di esaminare e supervisionare l'implementazione delle iniziative, UniCredit ha nominato un apposito Millenial Board.

La sostenibilità è parte integrante del DNA del Gruppo e un elemento chiave del nostro modello di business” ha affermato a settembre l'amministratore delegato del gruppo Jean Pierre Mustier. “UniCredit è impegnata a proteggere il capitale naturale a cominciare dall’ambiente. Ogni azienda deve andare oltre il ‘business as usual’: questo è il momento di agire e di avere un impatto concreto. Costruire un futuro sostenibile è una sfida importante sia per le persone che per le imprese. Le misure annunciate come parte della nostra più ampia strategia di sostenibilità sono in linea con il nostro principio guida: Fai la cosa giusta!".

Il proposito fa il paio con l'intento -dichiarato in questi giorni dallo stesso Mustier in occasione della presentazione del piano strategico sotto accusa- di agire "in maniera socialmente molto responsabile". Come tale risoluzione si concili con i tagli annunciati, resta da comprendere e approfondire sul campo. Al futuro prossimo l'ardua sentenza.

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