L’Europa fa squadra: scelti i primi tre progetti transfrontalieri di energia rinnovabile
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L’Europa fa squadra: scelti i primi tre progetti transfrontalieri di energia rinnovabile

Tra le iniziative ammesse al finanziamento figura anche un investimento per la produzione di elettricità pulita in Italia, Spagna e Germania per la generazione di idrogeno verde.

Un progetto per la produzione di elettricità pulita in Italia, Spagna e Germania per la generazione di idrogeno verde, da destinare a Paesi Bassi e Germania. Un parco eolico offshore ibrido tra Estonia e Lettonia. Una rete di teleriscaldamento transfrontaliera basata su FER tra Germania e Polonia. Sono questi i primi tre progetti transfrontalieri di energia rinnovabile previsti dal Regolamento CEF e licenziati di recente dalla Commissione Europea. CEF, Connecting Europe Facility, è uno strumento di finanziamento introdotto dall’Unione Europea per promuovere la crescita, l'occupazione e la competitività della regione attraverso investimenti infrastrutturali mirati, al fine di colmare le lacune nelle reti dorsali digitali, dell'energia e dei trasporti nel Vecchio Continente. Iniziative che dovrebbero contribuire, così, al raggiungimento di quei nuovi obiettivi prefissati di recente dal Parlamento europeo in tema di risparmio energetico. L’assise ha infatti votato la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili per portare dal 32% attualmente previsto al 45% la loro quota nel consumo finale di energia dell’Unione entro il 2030, un target sostenuto anche dalla Commissione nell’ambito del pacchetto RepowerEU.

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Progetti transfrontalieri di energia rinnovabile, i criteri

Ma quali sono i criteri che definiscono i progetti transfrontalieri di energia rinnovabile e che ne autorizzano dunque il finanziamento comunitario? Innanzitutto, devono essere inclusi in un accordo di cooperazione tra due o più Stati membri della Ue, senza escludere l’eventuale partecipazione di Paesi terzi. Quindi, devono garantire un risparmio sui costi connessi all’utilizzo dell’energia rinnovabile o comportare vantaggi per l’integrazione dei sistemi, la sicurezza di approvvigionamento o l’innovazione. Infine, devono assicurare che i potenziali vantaggi della cooperazione siano superiori ai suoi costi anche in una prospettiva a lungo termine. Secondo quanto si legge nel regolamento varato lo scorso marzo, i progetti transfrontalieri dovrebbero mirare a permettere lo sviluppo efficiente sotto il profilo dei costi dell’energia rinnovabile nell’Unione e contribuire alla diffusione strategica di tecnologie innovative. I progetti dovrebbero, inoltre ,contribuire alla decarbonizzazione, al completamento del mercato interno dell’energia e al rafforzamento della sicurezza dell’approvvigionamento, promuovendo la cooperazione transfrontaliera tra gli Stati membri nell’ambito della pianificazione, dello sviluppo e dello sfruttamento efficiente sotto il profilo dei costi delle fonti di energia rinnovabile.  

Il ruolo dell'Italia

L’Italia è dunque uno dei primi Stati dell’Unione a essere presente nell’elenco dei progetti transfrontalieri Ue. L’iniziativa in questione è finalizzata alla produzione di energia elettrica pulita nel nostro Paese, in Spagna e Germania per la conversione, il trasporto e l’utilizzo di idrogeno verde in parte nei Paesi Bassi e soprattutto in Germania. “I tre progetti selezionati oggi rappresentano solo l’inizio. Stiamo accelerando la diffusione delle energie rinnovabili in tutta l’Unione europea e ci stiamo muovendo verso un approccio più collaborativo mentre lo facciamo. Il pieno potenziale per la transizione verde e la decarbonizzazione dell’UE può essere realizzato solo attraverso sforzi congiunti in tutti i settori, le tecnologie e le regioni”, ha commentato Kadri Simson, Commissaria europea all’Energia, nel dare notizia dei primi progetti selezionati.

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