L’angolo del comitato scientifico: Grazia Barberio
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L’angolo del comitato scientifico: Grazia Barberio

Per la nuova rubrica "L'angolo del Comitato Scientifico" dedicata a commenti e approfondimenti di natura istituzionale e aziendale, pubblica e privata, oggi viene pubblicato il contributo di Grazia Barberio, Responsabile della sezione di supporto al coordinamento delle attività sull'economia circolare ENEA.

Economia circolare e approcci collaborativi: il caso ICESP

L’economia circolare (EC) è un modello di sviluppo centrato sulla sostenibilità, l’innovazione, la partecipazione e la condivisione. La transizione all’EC si propone di: preservare e gestire le risorse naturali e favorire la transizione verso una società a bassa emissione di carbonio; mantenere il più alto valore possibile nelle risorse in una prospettiva di più lungo periodo; ottimizzare la produzione di beni e ridurre consumi e sprechi, valorizzando gli scarti. Sono chiamati a contribuire diversi attori: le imprese, il mondo della politica, la comunità scientifica e la società nel duplice ruolo di “attuatore” di buone pratiche e di “promotore” nei confronti dei decisori politici di nuove istanze che favoriscano uno sviluppo economico, ambientale e sociale più sostenibile. Ne consegue che la transizione dall’attuale modello economico, sostanzialmente ancora di tipo “lineare”, verso un modello “circolare” è molto impegnativa, dovendo mettere in pratica logiche di cooperazione e confronto intersettoriali, per azioni condivise a vari livelli sul territorio e lungo la catena di valore di prodotti e materiali. Inoltre, all’attuazione di politiche e strategie, tramite una governance efficace, occorre affiancare gli opportuni investimenti che devono provenire sia dal settore pubblico che da quello privato.

Parole chiave dell’EC sono: ecoprogettazione, chiusura dei cicli, approcci collaborativi e partecipati, modelli di sviluppo e cooperazione territoriale, rigenerazione urbana, modelli di business innovativi, modelli di consumo sostenibili basati sull’accesso e non sul possesso, condivisione e partecipazione, comunità resilienti e vivibili.

In questo contesto opera la Piattaforma Italiana dell’Economia Circolare (ICESP), promossa da ENEA (maggio 2018) quale hub nazionale della omologa piattaforma ECESP della Commissione europea (novembre 2017) come una delle azioni del Piano di azione europeo per l’economia circolare, volta a favorire il coinvolgimento e il confronto di stakeholder. Giunta al quarto anno di attività, la piattaforma rappresenta una consolidata realtà di riferimento e confronto sul tema, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale in quanto è attiva la collaborazione con analoghe iniziative europee.

ICESP ha avuto un grande sviluppo passando dai 18 membri fondatori agli attuali 161 membri e soprattutto con i prodotti delle attività dei Gruppi di Lavoro (GdL) che nell’ultimo anno hanno visto la partecipazione di 260 Organizzazioni e il contributo di più di 800 esperti provenienti da istituzioni pubbliche (locali e nazionali), imprese e associazioni di categoria, mondo della ricerca, società civile.

Oltre il 60% delle organizzazioni partecipanti provengono dal mondo dell’impresa, a testimoniare come l’EC debba essere considerata parte centrale e prioritaria delle politiche industriali del Paese oltre che di quelle ambientali e sociali.

Ritengo pertanto fondamentale la diffusione della conoscenza sull’EC tramite l’approccio collaborativo fornito in ICESP, affinché si possano far convergere le iniziative italiane, evidenziare le barriere e, tramite la consultazione di esperti, fornire utili indicazioni per superarle. Altro fondamentale strumento ICESP è il database italiano delle buone pratiche di EC (liberamente consultabile online) nato con l’obiettivo di contribuire a divulgare le buone pratiche che possono essere poi replicate ed implementate da altri attori in altri contesti favorendo così la transizione all’EC.

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