L’Amazzonia non è resiliente: presto potrebbe trasformarsi in savana
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L’Amazzonia non è resiliente: presto potrebbe trasformarsi in savana

L'allarme dello studio internazionale basato sui dati dei satelliti e coordinato dall'Università britannica di Exeter

L'Amazzonia non riesce ad essere resiliente e a reagire ai cambiamenti: è l'allarme dello studio internazionale basato sui dati dei satelliti e coordinato dall'Università britannica di Exeter, pubblicato sulla rivista Nature Climate ChangeSecondo lo studio il 75% della regione non riuscirebbe più a reagire ai cambiamenti come gli incendi, tanto che si teme possa trasformarsi presto in savana. Siccità, incendi, degrado e cambiamento climatico potrebbero essere la causa della riduzione drastica d resilienza della foresta pluviale più grande al mondo.

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Lo studio ha utilizzato le informazioni satellitari per tracciare i cambiamenti nella zona dal 1991 al 2016 ed esaminare come la vegetazione dell’Amazzonia aveva risposto alle condizioni meteorologiche fluttuanti. Con l’obiettivo di analizzare la salute generale della foresta pluviale più grande al mondo (che si estende su una superficie di 6,7 milioni di km² tra il Brasile e i paesi limitrofi), i ricercatori hanno quindi misurato per la prima volta la resilienza dell’Amazzonia a shock ambientali come siccità, incendi e deforestazione. Secondo i ricercatori, la resilienza della foresta è diminuita particolarmente durante i periodi di estrema siccità del 2005 e del 2010 e, sebbene le precipitazioni non siano cambiate radicalmente negli ultimi decenni, la siccità è diventata più frequente e più grave. Inoltre, negli ultimi anni la deforestazione e gli incendi sono stati particolarmente dannosi per l’intera regione.

A causa di incendi o momenti di siccità estrema, nell'arco di 20 anni, la foresta ha registrato un minor tasso di ricrescita e minor capacità di ritornare alle condizioni precedenti. Una perdita che potrebbe trasformare la foresta in savana e far scomparire un ecosistema fondamentale per l'intero pianeta perché l'Amazzonia influenza le precipitazioni in tutto il Sud America attraverso la sua enorme evapotraspirazione ovvero la quantità d'acqua che dal terreno passa nell'aria sotto forma di vapore e immagazzina enormi quantità di carbonio che potrebbero essere rilasciate come gas serra.

Alcuni esperti stimano, sulla base dell’attuale deforestazione e dei tassi di riscaldamento globale, che il punto critico possa essere raggiunto entro 20 anni. Ma i ricercatori dell’università di Exeter hanno avvertito che il giorno in cui si dovesse identificare questo fatidico momento, allora sarebbe troppo tardi per cambiare il risultato finale.

Gli ecosistemi, come la foresta amazzonica, sono sistemi complessi che riescono a mantenersi in equilibrio anche se subiscono forti perturbazioni a causa di elementi che ne alterano le condizioni normali. La capacità di resistere e ritornare all'equilibrio iniziale, la cosiddetta resilienza, può ridursi progressivamente e a ridurre sempre più i margini di resistenza dell'Amazzonia sono il disboscamento, gli incendi provocati dall'uomo e i cambiamenti climatici. A indicarlo sono i dati satellitari, dal satellite Modis della Nasa e dalla banca dati Vegetation Optical Depth Climate Archive (Vodca), analizzati dai ricercatori del progetto europeo Tipes (Tipping Points in the Earth System).

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