I Piani Urbani di Mobilità Sostenibile diventano obbligatori
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I Piani Urbani di Mobilità Sostenibile diventano obbligatori

A partire dal 1 gennaio 2023 i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile diventeranno un obbligo per tutte le città italiane.

Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini ha firmato un nuovo decreto che prevede l’entrata in vigore obbligatoria, a livello nazionale, dei PUMS (Piani urbani di mobilità sostenibile). Dopo numerose proroghe (il termine iniziale era stato fissato, con un decreto del 2017, al 5 agosto 2019), il Ministero ha portato la scadenza al 1 gennaio 2023. A doversi mettere in regola sono tutte le Città Metropolitane, gli Enti di area vasta e i Comuni, singoli e aggregati, con più di 100.000 abitanti. Le città e i comuni più virtuosi, che adotteranno i PUMS durante il 2022, avranno la possibilità di accedere alle risorse del Ministero destinate ai nuovi interventi per il trasporto rapido di massa e la mobilità ciclistica. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è un piano strategico basato su linee guida europee e sugli strumenti di pianificazione esistenti, elaborati secondo principi di integrazione, partecipazione e valutazione. Lo scopo è quello di migliorare la qualità della vita nelle città e nei loro dintorni soddisfacendo, sia a breve che a lungo termine, le necessità di mobilità delle persone e delle merci.

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Le politiche e le misure definite in un PUMS devono riguardare tutti i modi e le forme di trasporto presenti sull’intero agglomerato urbano: pubbliche e private, passeggeri e merci, motorizzate e non motorizzate, di circolazione e sosta. Le linee guida europee sono state elaborate nel 2014, e le parole chiave sono: la mobilità per i cittadini, la sostenibilità, la partecipazione e la condivisione, la qualità dello spazio pubblico, il superamento del concetto di traffico e fluidificazione a cui siamo stati abituati. Un sistema urbano dei trasporti deve quindi perseguire diversi obiettivi, tra cui il miglioramento nell’accessibilità al trasporto pubblico, il miglioramento generale della qualità della vita in città, l’attenzione alla sicurezza stradale e alla salute pubblica, la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico, delle emissioni di gas serra e del consumo di energia.

Secondo l’Europa quindi, l’adozione di un PUMS genera diversi benefici, sia per gli Enti locali che per la collettività nel suo insieme, tra cui la riduzione dei costi, l’uso più efficiente delle risorse, la pianificazione collaborativa tra i diversi enti interessati e la realizzazione di una nuova cultura della mobilità. Secondo uno studio effettuato dall’ Osservatorio PUMS, al settembre 2021 in Italia risultano approvati 53 piani, adottati 45 e in corso di redazione 98.

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