Huawei e WWF, Guardiani della Natura: la tecnologia al servizio della biodiversità
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Huawei e WWF, Guardiani della Natura: la tecnologia al servizio della biodiversità

Il progetto intende salvaguardare la biodiversità attraverso un moderno sistema di mappatura e tracciamento delle riserve naturali.

Guardiani della Natura” è il progetto congiunto di WWF Italia e Huawei volto a salvaguardare la biodiversità di alcune delle Riserve Naturali italiane attraverso la tecnologia e l’Intelligenza ArtificialeIl progetto, presentato il 17 novembre scorso a Napoli, nella Riserva Naturale Cratere degli Astroni traccia, dopo soli tre mesi di attività, la rete di dispositivi tecnologici “Guardiani della Natura”, installati presso le Oasi WWF e Riserve Naturali dello Stato di Astroni, Burano e Orbetello.

Sono state raccolte oltre 300.000 registrazioni audio e inviate oltre 1000 segnalazioni in tempo reale di possibili attività illegali, generate dal sistema di riconoscimento automatico dei suoni basato su Intelligenza Artificiale. Oltre 15 le azioni di verifica intraprese tra cui un blitz della Polizia Provinciale della Città Metropolitana di Napoli che, accompagnata dalle guardie WWF all’interno dell’Oasi Cratere degli Astroni, ha effettuato il sequestro di un impianto acustico illegale per la cattura di fauna selvatica, individuato proprio grazie ai sensori installati all’interno della Riserva Naturale. Attualmente la sfida a livello mondiale – dichiara Wilson Wang, CEO di Huawei Italia - è quella di contrastare il cambiamento climatico e trovare nuove modalità per ridurre l’impronta di CO2 e, in questo contesto, la tecnologia messa a disposizione da parte delle aziende può offrire un contributo significativo nel raggiungimento di una crescita sostenibile".

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L’obiettivo di questo progetto congiunto è infatti quello di contrastare eventuali attività umane illegali – tra le quali il bracconaggio e la deforestazione – e allo stesso tempo, attraverso strumenti di metanalisi dei dati raccolti, ampliare gli studi sulla biodiversità. Operare nel modo tradizionale – che comunque è possibile – implicherebbe sforzi non indifferenti in termini di risorse, anche penalizzando l’efficienza energetica dell’equipaggiamento utilizzato”. Huawei e WWF Italia hanno unito le forze per salvaguardare la biodiversità di alcune delle Riserve Naturali dello Stato gestite dall’associazione, in particolare quella di Astroni in Campania e quelle di Orbetello e Burano in Toscana, attraverso l’utilizzo di dispositivi, Cloud e Intelligenza Artificiale, secondo il modello realizzato in collaborazione con il partner tecnico Rainforest Connection.

Gianni Pavan, Professore di bio-acustica presso Università di Pavia intervenuto in conferenza stampa ricorda come "da un lato c’è la sorveglianza ma dall’altro c’è anche la ricerca scientifica pura, per interpretare i suoni della natura e sappiamo che il cosiddetto paesaggio sonoro è una componente essenziale di un ecosistema e quindi deve essere studiata, monitorata e conservata per il futuro in quanto rappresentazione dello stato della bio-diversità. Possiamo in questo modo studiare meglio le specie presenti e studiare come cambia il paesaggio sonoro nelle stagioni e come cambia in risposta alle pressioni della presenza umana. C’è un potenziale enorme che permette di studiare la natura utilizzando l’ascolto e non più solo la vista”.

Grazia alla tecnologia avanzata i dispositivi sono in grado di registrare i suoni fino a 3 km2 di distanza e inviare allarmi in tempo reale alle guardie WWF. Gli “Edge Audiomoth” lavorano invece offline, immagazzinando i suoni di questi ecosistemi al fine di condurre successivamente studi finalizzati allo studio e conservazione della biodiversità.

Soddisfatto Fabio Romano – Director of Industrial Ecosystem Development, Huawei che dichiara che “il vero successo dell’iniziativa consiste nel sentire il personale delle Oasi affermare che il loro modo di lavorare è cambiato grazie a questi sistemi. Pensate – prosegue - a quanti chilometri e quanto tempo dovevano impiegare prima per girare e controllare le riserve. Questo è quello che può fare la tecnologia applicata al territorio, questo significa una tecnologia al servizio dell’uomo e dell’ambiente, non fine a sé stessa”. Il progetto, secondo Marco Galaverni – Direttore Programma e Oasi WWF Italia “è solo un esempio di come la tecnologia possa contribuire significativamente a contrastare una serie di attività illecite a danno della natura”.

 

“Guardiani della Natura” si inserisce nell’ambito di TECH4ALL, il programma globale di Huawei che pone la tecnologia al servizio dell’ambiente e delle persone con numerosi progetti portati avanti in tutto il mondo insieme a partner locali e internazionali con l’obiettivo di promuovere la conservazione della natura e l’inclusione digitaleIn Italia il progetto approda e si sviluppa grazie alla collaborazione con il WWF e rientra tra le attività di tutela della biodiversità previste nell’ambito della Campagna WWF “ReNature” che ha lo scopo di rigenerare entro 10 anni la natura italiana.  

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