Filiera agroalimentare: la Commissione Europea punta su equità e trasparenza
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Filiera agroalimentare: la Commissione Europea punta su equità e trasparenza

La filiera agroalimentare in Europa conta 11 milioni di aziende attive e circa 44 milioni di lavoratori. Numeri che pesano e meritano attenzione: la Commissione Europea presenta una nuova proposta volta a mappare tutti i protagonisti del settore, con l’intenzione di determinare come i prezzi dei singoli prodotti vengono incrementati, dalla produzione alla vendita.

Dopo aver vietato le pratiche commerciali sleali, l’UE torna ad occuparsi di filiera attraverso una nuova proposta volta a migliorare la trasparenza dei prezzi di alcuni prodotti alimentari, nello specifico: zucchero, olio di oliva, carni, uova, prodotti dei settori lattiero-caseario e ortofrutticoli.

Nella sola Ue sono 44 milioni le persone che lavorano nel settore agroalimentare, con 11 milioni di aziende agricole attive. Dati che confermano l’importanza del settore nel mercato internazionale, ma al tempo stesso complicano le contrattazioni: spesso gli agricoltori lavorano in modo indipendente e faticano a difendere i propri interessi rispetto ad altri protagonisti più organizzati, come le realtà impegnate nell’industria della trasformazione. Per questo nel 2016 è stata creata la task force per i mercati agricoli, composta da dodici esperti indipendenti e voluta da Phil Hogan, Commissario per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, proprio per riposizionare le richieste degli agricoltori al centro della PAC, con la prospettiva di rianimare il dibattito della politica agricola comune al 2020.

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Il costo di un bene alimentare, infatti, continua ad aumentare dal momento in cui il singolo alimento viene prodotto: nel percorso intervengono diverse voci di spesa, tra le quali il trasporto, l’assicurazione, il magazzinaggio. Costi legittimi, che al tempo stesso devono essere tracciati e inseriti in una comunicazione chiara. In caso contrario si rischia di minare la validità della filiera e sorgono seri problemi nel garantire la correttezza di tutte le operazioni che contraddistinguono il settore.  

La proposta UE, arrivata da Bruxelles il 22 maggio 2019, si inserisce quindi in un importante percorso di rinnovo: è necessario che tutti gli attori coinvolti lavorino per offrire un quadro chiaro nelle differenze di costo tra i prezzi di produzione e quelli di vendita. Gli esperti riscontrano da tempo gravi carenze di informazione nella filiera agroalimentare, soprattutto nei passaggi che intercorrono tra la trasformazione alimentare e la vendita al dettaglio. L’intervento della Commissione Europea intende quindi puntare su politiche più efficaci, volute per permettere una competizione più dinamica tra i protagonisti della filiera: “Una maggiore trasparenza del mercato consentirà di garantire un accesso paritario alle informazioni in materia di prezzi, e una maggiore chiarezza delle stesse – ha specificato Phil Hogan, Commissario per l'agricoltura e lo sviluppo rurale - rendendo la nostra filiera alimentare più equa ed equilibrata. Queste nuove regole integreranno la direttiva sul divieto delle pratiche commerciali sleali, di recente adozione, a tutto beneficio degli operatori più piccoli e deboli della filiera alimentare.”

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