Convertire l’aria in acqua potabile: ecco il progetto in Namibia
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Convertire l’aria in acqua potabile: ecco il progetto in Namibia

In alcune zone dell’Africa l’acqua potabile è una risorsa estremamente rara: ecco come è possibile trasformare l’aria in acqua grazie al lavoro di una ONG in Namibia


L’accesso alle risorse idriche è, da sempre, un problema critico in alcune zone dell’Africa. La carenza di acqua potabile è una condizione piuttosto diffusa e con essa tutti i disagi correlati, dalle malattie alle condizioni igienico-sanitarie fortemente deficitarie.

Il diritto all’acqua potabile è sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; tuttavia, secondo le stime riportate da Actionaid, circa l’11% della popolazione mondiale, pari e circa 768 milioni di persone, non riesce a procurarsi da una fonte sicura nemmeno il minimo di acqua necessaria per la mera sopravvivenza.

Di questo 11%, la maggior parte vive in Africa.

La Namibia è uno dei Paesi maggiormente colpiti da questa problematica e, proprio per questo, una ONG sta tentando una via alternativa per consentire l’accesso all’acqua potabile.

La ONG Humacoo (Human Cooperation ONG) opera nella Hungua Primary School ad Opuwo, in Namibia, per convertire l’aria in acqua potabile. Questo è possibile sfruttando il sole e “trasformando” il vapore acqueo in acqua potabile. Avere le risorse idriche permetterebbe alla popolazione non solo di avere acqua pulita da bere, ma anche per uso medico, sanitario, per l’irrigazione dei campi, per l’innalzamento del concetto di igiene.

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Humacoo punta, con la sua attività, a riqualificare la struttura permettendo a 500 persone tra alunni e personale didattico, di avere accesso a più di 2500 litri d’acqua potabile giornalieri.

Chiaramente, per Humacoo, la scuola di Opuwo è solo un primo passo. Ciò che si propone di fare la ONG è recuperare acqua potabile dall’aria, trasformando il vapore acqueo in risorse idriche da immagazzinare e riutilizzare.

Se la sperimentazione avrà successo, il progetto coinvolgerà anche altre realtà, come ad esempio l’ospedale di Managua, in Nicaragua, come dichiarato da Carlo Maria Tieri, direttore generale di Humacoo.

Attualmente la situazione a Opuwo è davvero problematica. Secondo quanto dichiarato dalla stessa ONG, alunni di 5 o 7 anni sono costretti a cucinare con acqua non depurata e pulire da soli. La maggior parte degli studenti si nutre con una miscela di mais, un programma di alimentazione del governo della Namibia offerto alle scuole del paese.

A causa della carenza di acqua potabile e di condizioni igienico-sanitarie dignitose, l’assenteismo è molto alto non solo degli allievi ma anche nel corpo docente. Le temperature superano i 40 gradi e vivere in un ambiente scarsamente ventilato e senza servizi igienici è impossibile.

La missione di Humacoo consentirà non solo di migliorare la vita di questa comunità, ma anche di diminuire l’analfabetismo legato all’assenteismo, innescando una spirale virtuosa che porta ad una crescita e ad uno sviluppo sostenibile.

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