Cambiamenti climatici: potremmo dire addio al cioccolato
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Cambiamenti climatici: potremmo dire addio al cioccolato

L’eccessiva siccità mette a rischio le piantagioni di cacao che potrebbero scomparire entro il 2050.

Il cioccolato potrebbe scomparire dalle nostre tavole entro il 2050 per gli effetti dei cambiamenti climatici. Gli inverni eccezionalmente caldi, gli incendi fuori controllo e lo scioglimento più rapido del previsto dei ghiacciai, sono tutti fenomeni dovuti ai cambiamenti climatici. Anche la siccità è uno di questi e con i suoi recenti livelli record in Brasile e nel Sudamerica ha causato un crollo nella produzione del caffè, della soia e del cacao.


La situazione è fuori controllo poiché le anomale situazioni metereologiche causate dai cambiamenti climatici uccidono le piante di cacao. Secondo gli esperti il cioccolato potrebbe evolversi in un prodotto completamente diverso, con percentuali molto più basse di cacao al suo interno. La pianta delTheobroma cacao” cresce solo in ristrette porzioni di terra: la fava di cacao può essere coltivata entro i 20° di latitudine dall'equatore, meglio se entro i 10°, in aree che hanno temperature costanti, elevata umidità, piogge abbondanti, terreno ricco di azoto e con una piccola protezione contro il vento, circostanze e requisiti complessi da mantenere allo stato attuale.

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La gran parte della produzione mondiale arriva per il 70% dall'Africa, principalmente da Costa d'Avorio e Ghana, e il resto dal Sudamerica, anche se la pianta storicamente nasce in Messico per poi spostarsi intorno all'equatore. A dare l’allarme è una condotta dall'Intergovernmental Panel on Climate Change che prevede che “le temperature in Costa d'Avorio e in Ghana aumenteranno di 3,8° F entro il 2050”. La fava di cacao può resistere alle alte temperature ma il calore aggiunto va a eliminare l'elevata umidità necessaria per la crescita, che evaporando lascia la pianta troppo secca per sopravvivere.


Il risultato è che le piante saranno costrette a crescere ad altitudini più elevate e meno adatte al loro naturale sviluppo con la conseguenza che la produzione limitata faccia fatica a sostenere la domanda del consumo di cioccolato mondiale, facendo schizzare i prezzi di tutti i prodotti a base di cioccolato. Secondo un rapporto di Business Insider si potrebbe valutare il trasferimento della produzione su montagne più scoscese, ma molte di quelle aree oggi sono protette come rifugi della fauna selvatica contro l'agricoltura intensiva.

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