Arera: entro il 2019 primo metodo tariffario nazionale in materia rifiuti
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Arera: entro il 2019 primo metodo tariffario nazionale in materia rifiuti

Arera – l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente - ha presentato l’11 settembre a Roma le sue proposte per il primo metodo tariffario e le nuove regole di trasparenza sui rifiuti.

Entro la fine di questo 2019, Arera punta a definire ilprimo metodo tariffario sui rifiuti condiviso in tutta Italia, oltre ai nuovi obblighi di trasparenza in materia.

In questi giorni le consultazioni sono ancora aperte, ma Arera ha già presentato in una Conferenza a Roma, lo scorso 11 settembre, tutti gli elementi caratteristici del progetto di fronte ad una platea conoltre 650 partecipanti– tra rappresentanti delle aziende di servizi pubblici, delle istituzioni, degli enti locali e dei consorzi nazionali ma anche dei titolari delle industrie, delle associazioni datoriali e sindacali della filiera dei rifiuti.

La trasparenza: Carta della qualità

Oltre al metodo tariffario, Arera si impegna anche a portare avanti specifici obblighi di trasparenza.
Per i gestori del servizio, inclusi i Comuni che gestiscono in economia, diventerà obbligatorio pubblicare la “Carta della Qualità” e gli aspetti generale dei servizi.

Inoltre, dovranno indicare ai fruitori tutti i dati sugli importi addebitati e il calcolo della tariffa, le modalità di pagamento, i recapiti e le procedure per i reclami, le informazioni sulle modalità di erogazione del servizio e sul raggiungimento degli obiettivi ambientali.

Il metodo tariffario: le caratteristiche

Il metodo tariffario proposto da Arera punta ad una graduale omogeneizzazione del Paese dal punto di vista dei corrispettivi TARI, attualmente estremamente diversificati sia a livello industriale, sia di governance territoriale.

Accanto al metodo tariffario, Arera parla di trasparenza e sottolinea la previsione di specifici obblighi nei confronti dei fruitori.

Con il dco 351/2019/R/rif​, Arera ha messo in consultazione Il primo metodo tariffario con cui riformulare, con gradualità ed efficienza, i corrispettivi riconosciuti per il biennio in corso 2018/2019 e definire i criteri per i corrispettivi Tari applicabili nel successivo biennio 2020/2021.

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Con questa iniziativa Arera punta a introdurre un approccio per definire i criteri di emanazione delle tariffe capaci di tenere in considerazione le condizioni territoriali di partenza.

In particolare, sono previsti 4 schemi tariffari nell'ambito dei quali ciascun soggetto competente potrà individuare la soluzione più efficace sulla base degli obiettivi di miglioramento qualitativo, di sviluppo gestionale e di peculiarità territoriale.

L’iniziativa portata in campo da Arera coinvolge diversi attori: per tale ragione sono stati istituiti tavoli permanenti con Regioni e Autonomie Locali.

"Gli obiettivi che la legge finanziaria 2018 ha affidato ad Arera in materia di rifiuti erano ambiziosi - ha dichiarato il presidente di Arera Stefano Besseghini - miglioramento del servizio agli utenti, omogeneità tra le aree del Paese, valutazione dei rapporti costo-qualità e adeguamento infrastrutturale. Ben si comprende come sarebbe difficile portare a compimento qualsiasi riforma omogenea senza un consapevole e attivo contributo di ciascun segmento della filiera. Le regole dell'Autorità e gli stimoli tariffari dovranno supportare tanto i cambiamenti comportamentali dei singoli utenti, quanto lo sviluppo tecnologico degli impianti di trattamento, tenendo ben presenti che ad obiettivi sociali ed ambientali occorre affiancare una pragmatica sostenibilità economica dei percorsi che si intraprendono".

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