Ambiente
Una mobilitazione internazionale per chiedere ai rappresentanti dei Governi che si riuniranno a Parigi dal 2 all’11 dicembre di fare passi concreti nella lotta ai cambiamenti climatici.
Salvaguardia ambientale, giustizia e inclusione sociale saranno i temi al centro dell’evento internazionale indetto dalla Global Climate March che avrà luogo anche a Roma il prossimo 29 Novembre. In tante capitali dei cinque continenti, cittadini e associazioni della società civile scenderanno in piazza per chiedere che dalla COP21 di Parigi emerga un accordo legalmente vincolante che consenta di limitare il riscaldamento globale e che acceleri la transizione verso lo sviluppo sostenibile e la decarbonizzazione dell’economia.
In Italia, la manifestazione è organizzata dalla Coalizione Italiana Clima, un gruppo eterogeneo composto da 150 soggetti fra sindacati, organizzazioni nazionali e locali della società civile, associazioni ambientaliste, di solidarietà internazionale e di difesa dei diritti umani, da esponenti di gruppi confessionali di movimenti sociali e enti locali.
Nel dettaglio, la Coalizione chiede che l’accordo della COP21 stabilisca un programma vincolante per ottenere una traiettoria discendente delle emissioni climalteranti e in particolare della CO2, in un’ottica di progressiva decarbonizzazione dell’economia. Elemento decisivo per questa transizione dovrà essere il principio di equità, a beneficio delle future generazioni e delle popolazioni più povere e/o già precedentemente colpite da disastri ambientali dovuti ai cambiamenti climatici.
“Per contrastare i danni del cambiamento climatico occorre in primo luogo una rivoluzione energetica - afferma Alessandro Giannì, Direttore delle Campagne di Greenpeace - che dia un taglio netto al consumo dei combustibili fossili entro il 2030 e ne sancisca la fine non oltre il 2050. A Parigi non è possibile fallire nello stabilire un percorso di abbandono progressivo dell’utilizzo di carbone, gas e petrolio”.
Tra le istanze della Coalizione, emerge con chiarezza come a una riqualificazione dell’economia, debba corrispondere una solida agenda sociale che preveda investimenti concreti per la creazione di posti di lavoro di qualità legati a tutti i settori dello sviluppo sostenibile, delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e della riduzione dei rifiuti: interventi che vadano a ricollocare tutti i lavoratori attualmente impegnati nei settori produttivi più inquinanti.
“ Si tratta di una sfida di importanza epocale- afferma Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente – frane, alluvioni, dissesto idrogeologico sono realtà con cui le persone si incontrano e si scontrano nel loro quotidiano. Ma è proprio nelle loro difficoltà e scelte quotidiane che i cittadini hanno la capacità di riorientare la produzione e di conseguenza le scelte di Governo, optando per energie rinnovabili e prodotti ecocompatibili, per la mobilità sostenibile e per uno sviluppo partecipato. In questo senso gli appuntamenti della Marcia globale per il clima testimonieranno la volontà della società civile di far sentire la propria voce contro i cambiamenti climatici”.
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