6 proposte dal Consiglio della Green Economy per il semestre europeo: ce ne parla Edo Ronchi
Ambiente

6 proposte dal Consiglio della Green Economy per il semestre europeo: ce ne parla Edo Ronchi

Fiscalità ecologica, clima e energia, agricoltura sostenibile, risorse idriche, rifiuti, crescita e occupazione verde. Questi gli argomenti del pacchetto di proposte inviato dal Consiglio Nazionale della Green Economy al Governo e al Parlamento in vista del semestre di presidenza italiana della Ue.

Abbiamo chiesto a Edo Ronchi del Consiglio nazionale della green economy di rispondere ad alcune domande:

- Quali speranze ci sono che il semestre italiano porti a termine o perlomeno dia inizio alle proposte presentate?

Alcune proposte sono già in calendario e possono essere portate a conclusione nel semestre a Presidenza italiana: per esempio la proposta di nuova direttiva, adottata dal Parlamento il 15 aprile 2014, sulla disclosure delle informazioni non finanziarie per alcune grandi imprese che può essere portata all’approvazione finale, oppure la revisione in corso della Direttiva sulla tassazione energetica e la revisione in corso del Regolamento sulla produzione biologica. Anche la revisione della direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, ancora nella fase preliminare, potrebbe fare passi avanti decisivi.

- Su quale sarebbe meglio incentrarsi per prima?

Il Consiglio nazionale della green economy, con un metodo partecipato che ha coinvolto i gruppi di lavoro, ha elaborato 6 gruppi di proposte presentate al Governo e al Parlamento: non ha indicato, fra queste priorità. Del resto alcune proposte sono già avviate e seguiranno il loro  corso. Personalmente ritengo che servirà una maggiore sollecitazione  su due temi: il nuovo pacchetto per il clima e l’energia (sul quale il Consiglio chiede di modificare la proposta della Commissione per arrivare a definire obiettivi al 2030 sia per le emissioni, sia per il risparmio energetico, sia per le rinnovabili), e la fiscalità ecologica (tema sul quale fino ad ora sono abbondati  gli studi e i documenti , ma non ci sono state misure europee effettive.

- E’ una scelta quella di non aver inserito un punto aggiuntivo sulle fonti di energia rinnovabili in particolare, ma rimanere sull'energia in generale?

No, perché per le rinnovabili nella piattaforma del Consiglio vi sono sia le misure per la fiscalità ecologica (e per quella energetica in particolare, con riferimento alla carbon tax) sia l’esplicito riferimento alla necessità di fissare target, ambiziosi e legalmente vincolanti, per le fonti rinnovabili per il 2030 con una ripartizione degli impegni tra gli stati membri con meccanismi periodici di verifica dei risultati associati a sistemi premiali o sanzionatori (che è la misura europea più importante per le rinnovabili ).

Di seguito un riassunto dei 6 punti inviati dal Consiglio Nazionale della Green Economy:

Introdurre misure europpe per una fiscalità ecologica: le misure europee sono utili sia per migliorare l’efficacia delle politiche ambientali, sia per alleggerire la pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese. Il Consiglio nazionale della green economy propone di identificare e rimuovere i sussidi pubblici dannosi per l’ambiente attualmente esistenti; dare attuazione agli indirizzi di contabilità ambientale per misurare il valore del capitale naturale e dei servizi eco-sistemici; varare un programma di riforma della fiscalità generale integrato con quella ambientale; promuovere una valutazione dell’efficacia degli strumenti fiscali e parafiscali attualmente operanti a livello europeo; prestare maggiore attenzione ai criteri ecologici nella revisione in corso dellaDirettiva sulla tassazione energetica.

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Sostenere incisive misure europee per il clima e l’energia con l’identificazione di tre target distinti per le emissioni di gas serra, le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica e la ripartizione degli impegni tra gli Stati Membri attraverso un meccanismo di burden sharing che includa anche meccanismi periodici di verifica dei risultati associati a sistemi premiali o sanzionatori.

Promuovere modelli di agricoltura sostenibile e di qualità nell’ambito della nuova Pac portando a termine la revisione del regolamento sulla produzione biologica Reg. (CE) 834/2007 razionalizzando i sistemi di controllo, ampliando gli strumenti destinati alla costituzione di reti territoriali vocate, stimolando la costituzione di mercati di prossimità, promuovendo la comunicazione rivolta ai consumatori e rafforzando le attività di ricerca e di sostenere l’azione del Ministro dell’Ambiente nella direzione di affermare il principio della sovranità alimentare e quindi della libertà dei singoli Stati membri di scegliere la propria strategia agro-alimentare potendo prevedere l’esclusione dell’utilizzo degli OGM .

Sostenere un’iniziativa europea per Il riutilizzo delle acque reflue soprattutto per uso agricolo e industriale per i quali ad oggi non esistono standard comuni relativi al loro impatto ambientale e sanitario. Il Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee costituisce un importante opportunità per affrontare questa tematica in quanto la Commissione intende proporre entro il 2015 delle misure per incoraggiare il riutilizzo delle acque.

Affrontare i nodi aperti a livello europeo in materia di rifiuti dando attuazione alle linee guida europee per la prevenzione della produzione dei rifiuti, rafforzando a livello europeo il GPP al fine di rendere effettivo e raggiungibile, per le pubbliche amministrazioni, l’obiettivo del 50% di acquisti pubblici verdi; rafforzando il principio della responsabilità estesa del produttore, con il coinvolgimento anche di quelle filiere dove ancora non si applica; innalzando gli obiettivi di riciclo e fissando obiettivi specifici anche per la raccolta e il trattamento dei rifiuti organici .

Rafforzare a livello europeo le politiche per una green economy dando seguito alla Comunicazione della Commissione europea sulla creazione di posti di lavoro nell’economia ‘verde’ di prossima adozione e il lavoro fino ad ora svolto per lo sviluppo di indicatori ambientali e sociali, nell’ambito del progetto europeo per il cosiddetto ‘superamento del PIL’ che si pone l’obiettivo di ampliare il dibattito sul benessere umano a dimensioni diverse da quella esclusivamente economica.

Qui potete trovare l'intero documento delle proposte.

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