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Un bando sperimentale cofinanziato da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo supporterà progetti innovativi in aree vulnerabili: intelligenza artificiale, monitoraggio ambientale e approccio "Living Lab" al centro della strategia.
Cinque milioni e mezzo di euro per rendere la Lombardia più resiliente di fronte ai rischi naturali. È questa la cifra messa a disposizione da Regione Lombardia (3,5 milioni) e Fondazione Cariplo (2 milioni) per finanziare progetti sperimentali incentrati sulla gestione delle emergenze in aree territoriali particolarmente vulnerabili. L’iniziativa, che vedrà il lancio di un bando rivolto alle piccole e medie imprese nei primi mesi del 2026, punta a promuovere soluzioni ad alto contenuto tecnologico, con un ruolo centrale affidato all’Intelligenza Artificiale. La misura nasce dalla collaborazione tra l’assessorato all’Università, Ricerca e Innovazione guidato da Alessandro Fermi e gli assessorati al Territorio e ai Sistemi verdi (Gianluca Comazzi) e alla Sicurezza e Protezione civile (Romano La Russa). Al centro del provvedimento approvato dalla Giunta regionale, la volontà di sviluppare strumenti capaci di migliorare il supporto decisionale delle pubbliche amministrazioni e dei servizi di protezione civile nei confronti di fenomeni naturali sempre più frequenti e impattanti: frane, alluvioni, valanghe, smottamenti, incendi boschivi e forti venti.
I progetti, che dovranno essere presentati da comunità o filiere già strutturate, saranno sviluppati attraverso un approccio di tipo “Living Lab”: ambienti di innovazione aperta dove cittadini, imprese, enti pubblici, università e associazioni collaborano attivamente alla co-creazione, test e miglioramento di soluzioni in contesti reali. Una metodologia che, come sottolineato dall’assessore Fermi, “valorizza il capitale territoriale e sociale, rafforzando la capacità delle comunità locali di affrontare in modo proattivo le sfide ambientali”. L’obiettivo è duplice: da un lato, facilitare l’adozione di tecnologie avanzate anche da parte delle amministrazioni comunali di piccole dimensioni, spesso escluse dai processi di innovazione; dall’altro, integrare le nuove soluzioni con i sistemi informativi pubblici già esistenti, per rendere più efficace il monitoraggio del territorio e la gestione delle emergenze.
Non si tratta solo di finanziamenti, ma di un modello di sviluppo che unisce innovazione tecnologica, sostenibilità e partecipazione locale. Secondo l’accordo, i destinatari finali delle iniziative saranno le comunità territoriali delle aree pilota indicate dai progetti candidati da Enti Locali, Unioni di Comuni o Comunità montane. “Negli ultimi mesi – ricorda Fermi – abbiamo visto quanto siano cruciali il monitoraggio e la prevenzione dei disastri ambientali. Vogliamo che le Pubbliche amministrazioni possano accedere più facilmente a strumenti avanzati, anche grazie al contributo e alla creatività delle imprese lombarde”. Il bando, atteso nei primi mesi del 2026, rappresenta un’occasione concreta per tradurre la ricerca in soluzioni operative, favorendo una nuova alleanza tra pubblico e privato in nome della sicurezza ambientale e dello sviluppo sostenibile.
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