Aree Idonee, il nuovo decreto cambia lo scenario delle rinnovabili: cosa prevede e perché il nostro report può aiutare a orientarsi
Sostenibilità

Aree Idonee, il nuovo decreto cambia lo scenario delle rinnovabili: cosa prevede e perché il nostro report può aiutare a orientarsi

Il nuovo Decreto-Legge 21 novembre 2025, n. 175 — che ridefinisce in modo organico le aree idonee per ospitare impianti da fonti rinnovabili — rappresenta un passaggio strategico per la transizione energetica italiana. La pubblicazione del provvedimento introduce criteri nazionali più chiari, semplificazioni autorizzative e una visione più coerente nello sviluppo di fotovoltaico, eolico, agrivoltaico e progetti offshore. Per imprese, enti pubblici, progettisti e investitori, il decreto segna l’inizio di una nuova fase: le opportunità aumentano, ma richiedono letture tecniche affidabili e una comprensione immediata delle ricadute operative. Per questo abbiamo realizzato un report dedicato, costruito con approccio analitico e verificato, pensato per offrire un quadro completo e facilmente applicabile.

Aree idonee italia report

Perché il nuovo decreto sulle aree idonee è così rilevante

Negli ultimi anni il tema delle “aree idonee” è stato al centro di controversie, ritardi e differenze regionali che hanno rallentato lo sviluppo delle rinnovabili.

Il nuovo decreto interviene per:

  • uniformare criteri e procedure su tutto il territorio nazionale;
  • ridurre la frammentazione normativa e il rischio di contenziosi;
  • accelerare l’installazione di impianti FER in linea con PNIEC, PNRR e target europei;
  • estendere la definizione di area idonea a categorie finora poco utilizzate, dalle aree industriali dismesse alle zone marine individuate nei piani dello spazio marittimo.

Si tratta di un intervento legislativo che modifica in modo significativo il quadro di riferimento per sviluppatori, amministrazioni e soggetti coinvolti nella rigenerazione territoriale.

Cosa cambia dal punto di vista operativo

Il decreto introduce diversi elementi chiave:

1. Ampliamento delle tipologie di aree idonee

Il provvedimento include:

  • siti industriali attivi o inattivi;
  • cave, miniere, discariche chiuse, siti in bonifica;
  • aree degradate, infrastrutture di trasporto, aree ferroviarie e portuali;
  • parcheggi e tetti di edifici industriali e commerciali;
  • superfici agricole compatibili con impianti agrivoltaici;
  • aree marine definite dai piani dello spazio marittimo.

2. Semplificazioni autorizzative

Nelle aree idonee:

  • il parere paesaggistico resta obbligatorio ma non più vincolante;
  • i tempi dell’Autorizzazione Unica vengono ridotti;
  • diversi interventi possono rientrare in PAS o attività libera;
  • viene istituita una piattaforma digitale nazionale di monitoraggio.

3. Nuovo equilibrio tra Stato e Regioni 

Il decreto consolida un approccio più uniforme, riducendo la possibilità per le Regioni di introdurre divieti generalizzati. Questo aspetto contribuisce a dare certezza agli operatori e a migliorare la pianificazione energetica.

Uno scenario più chiaro, ma che richiede strumenti adeguati

Il nuovo assetto normativo porta con sé numerose opportunità: sviluppo di impianti su aree degradate, accresciuta valorizzazione dei territori, maggiore coerenza con obiettivi europei, crescita dell’agrivoltaico e possibilità concrete di avviare finalmente l’eolico offshore. Tuttavia, non mancano le sfide:

  • interpretazioni regionali ancora in evoluzione;
  • gestione dei vincoli ambientali e paesaggistici;
  • necessità di integrazione con le reti di trasmissione;
  • coordinamento tra enti diversi nella fase autorizzativa.

Per questo risulta utile un documento che raccolga e sintetizzi tutto ciò che il decreto comporta, anche dal punto di vista strategico.

Il nostro report: uno strumento operativo per imprese, professionisti e PA

Abbiamo realizzato un report completo sul decreto, pensato per:

  • chiarire in modo analitico il contenuto del provvedimento;
  • descrivere in dettaglio le categorie di aree idonee;
  • spiegare vantaggi e criticità per ogni contesto territoriale;
  • evidenziare opportunità e rischi per chi opera nel settore;
  • offrire una base affidabile per pianificazione, progettazione e investimenti.

È un documento adatto a chi deve prendere decisioni consapevoli: energy manager, sviluppatori, amministrazioni locali, tecnici, enti di ricerca, imprese agricole e industriali.

Potrebbero interessarti ...

  • Su di noi

    Nonsoloambiente è un magazine online interamente dedicato all’informazione ambientale, che vuole offrire un contributo alla diffusione della cultura sostenibile, donando ai suoi lettori una visione pluralista e aggiornata sulle principali novità del settore, attraverso contenuti freschi, originali e di qualità.