Nuova tappa alla Camera per il decreto semplificazioni
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Nuova tappa alla Camera per il decreto semplificazioni

Il testo torna in discussione a Montecitorio dopo l’approvazione al Senato. Nessuna modifica in Commissione: attenzione puntata sulle misure per imprese, cittadini e ambiente.

Durante la settimana in corso, dal 24 al 28 novembre 2025, il disegno di legge C. 2655 è all’esame dell’Aula della Camera dei Deputati. Il provvedimento, collegato alla legge di bilancio, contiene disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore di cittadini e imprese. Il testo è già stato approvato dal Senato con modifiche e ora è tornato alla Camera per la prosecuzione dell’iter legislativo. Il disegno di legge era stato inizialmente presentato dal Governo al Senato (come S. 1184) ed è stato approvato dall’Aula di Palazzo Madama l’8 ottobre 2025 con alcune modifiche rispetto alla versione originaria. Tra le principali variazioni apportate si segnala la riduzione, da dodici a sei mesi, del termine entro cui le amministrazioni pubbliche possono procedere all’annullamento d’ufficio di provvedimenti che attribuiscono vantaggi economici o autorizzazioni. Sono inoltre state inserite misure di semplificazione relative a diversi settori produttivi, tra cui attività di autoriparazione, edilizia, turismo, nautica e commercio, con l’obiettivo dichiarato di alleggerire il carico burocratico e velocizzare le autorizzazioni.

Nell’ambito della digitalizzazione, il testo introduce elementi di razionalizzazione procedurale e riduzione degli adempimenti, anche attraverso l’integrazione tra banche dati pubbliche e la promozione di sportelli unici digitali. Dal punto di vista ambientale, il provvedimento contiene riferimenti espliciti alla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), ai fanghi di depurazione e al potenziamento delle procedure relative alla responsabilità estesa del produttore, in linea con i principi dell’economia circolare. All’arrivo alla Camera, il provvedimento è stato assegnato alla I Commissione Affari costituzionali, che ha concluso l’esame il 12 novembre 2025 senza apportare ulteriori modifiche al testo trasmesso dal Senato. In Aula, quindi, si discute il testo già approvato a Palazzo Madama. Questo passaggio è cruciale perché, secondo il principio del bicameralismo paritario, una legge può essere approvata in via definitiva solo se entrambe le Camere votano lo stesso testo. In caso contrario, il disegno di legge deve tornare alla Camera che lo ha già esaminato, generando un cosiddetto “ping pong” legislativo che può prolungare i tempi di approvazione.

Se l’Aula della Camera confermerà il testo senza modifiche, il disegno di legge potrà essere trasmesso per la promulgazione e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Se invece venissero introdotti emendamenti, il provvedimento tornerà al Senato per una nuova lettura. Per imprese, cittadini e operatori del settore ambientale, è dunque fondamentale monitorare le fasi conclusive di questo iter: le misure contenute nel testo hanno ricadute concrete in termini di semplificazione amministrativa, certezza normativa e promozione della transizione digitale.

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