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Un provvedimento urgente proroga il mandato dei vertici ARERA fino a fine 2025: un atto tecnico che rivela l’urgenza di garantire stabilità istituzionale in un settore chiave per la transizione ecologica.
Il governo tappa il buco ARERA fino a dicembre. Con il disegno di legge n. 2642, il Governo Meloni ha avviato la conversione in legge del decreto-legge 3 ottobre 2025, n. 145, contenente misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA). Un intervento normativo breve ma significativo, che si inserisce in un momento delicato per il settore energetico italiano.
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CLICCA QUIIl cuore del provvedimento è la proroga delle funzioni dei componenti di ARERA, nominati nel 2018 e giunti a scadenza naturale di mandato, affinché possano continuare ad operare fino alla nomina dei nuovi membri e comunque non oltre il 31 dicembre 2025. La proroga è limitata agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli “indifferibili e urgenti”, in linea con quanto stabilito dal Consiglio di Stato in un precedente parere del 2010. L’Autorità, infatti, era già entrata in regime di prorogatio il 10 agosto 2025, con un margine operativo di 60 giorni: termine che ora sarebbe superato senza questo intervento d’urgenza. ARERA, istituita nel 1995 e potenziata nei decenni successivi, è un attore cruciale nel garantire l’equilibrio tra concorrenza, tutela dei consumatori e sostenibilità nei settori dell’energia, delle reti idriche e dei rifiuti. La sua continuità operativa è dunque un presidio indispensabile in una fase storica contrassegnata da transizione ecologica, decarbonizzazione e forti dinamiche geopolitiche che impattano sul sistema energetico.
Il decreto-legge è stato firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in concerto con il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il Ministro delle Imprese Adolfo Urso. La misura è stata giustificata dalla “straordinaria necessità ed urgenza” di evitare uno stallo istituzionale in un ambito strategico, mentre il Parlamento si appresta a completare l’iter di nomina previsto dalla legge. Va ricordato che la procedura di nomina dei nuovi membri ARERA richiede il parere favorevole dei due terzi delle Commissioni parlamentari competenti, un quorum che, in caso di mancato accordo politico, può rallentare o bloccare l’intero processo. Il decreto evita proprio questo scenario, consentendo all’Autorità di mantenere la sua operatività, seppure limitata, mentre si cerca una soluzione istituzionale definitiva.
L'intervento legislativo dimostra quanto sia fondamentale garantire continuità e competenza tecnica nella governance delle Autorità indipendenti, in particolare in un’epoca in cui la sostenibilità e l’efficienza dei sistemi energetici sono sotto i riflettori. In attesa della nomina dei nuovi vertici, resta aperta una riflessione più ampia sulla capacità delle istituzioni italiane di assicurare tempestività, visione e trasparenza nei processi di regolazione pubblica.
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