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La crescente attenzione alla sostenibilità sta trasformando profondamente il settore finanziario: dati aggiornati rivelano una significativa riduzione dell’impronta climatica degli investimenti in Europa. ESG e trasparenza si affermano come leve strategiche per credito e allocazione del capitale.
Dal 2020 al 2024, l’intensità carbonica dei portafogli finanziari europei ha registrato una drastica diminuzione: -59 % per le azioni e -58 % per le obbligazioni. È quanto emerge dai dati riportati da Greenreport.it, che cita un recente studio dell’European Environmental Bureau (EEB) e di InfluenceMap. L’analisi, condotta su oltre 2.000 fondi d’investimento europei, evidenzia un’evoluzione significativa nella gestione degli asset in ottica ambientale, sociale e di governance (ESG). Nel solo primo semestre del 2025, gli strumenti finanziari ESG emessi in Europa hanno raggiunto i 373 miliardi di euro, confermando una tendenza ormai consolidata: la sostenibilità è diventata un parametro chiave non solo per la reputazione aziendale, ma anche per la solidità economico-finanziaria.
Le banche e gli investitori istituzionali, spinti dalla crescente pressione normativa (CSRD, SFDR, ESRS), ma anche da una maggiore consapevolezza socio-ambientale, stanno rivedendo i propri criteri di allocazione del capitale. La rendicontazione ESG si conferma così non più un semplice obbligo regolatorio, bensì uno strumento strategico per valutare il rischio climatico e promuovere la transizione verso un’economia a basse emissioni. Secondo gli analisti, la riduzione dell’intensità carbonica nei portafogli non è frutto di una semplice operazione di “greenwashing”, ma riflette un vero e proprio riorientamento delle scelte d’investimento. I fondi più virtuosi, infatti, mostrano una maggiore esposizione verso aziende impegnate in piani di decarbonizzazione, efficienza energetica e innovazione sostenibile.
Il report evidenzia anche come le politiche di rendicontazione ESG abbiano iniziato a incidere sulle decisioni di credito: le aziende con performance ESG deboli tendono a essere percepite come a rischio più elevato, con effetti diretti sul costo del capitale. Il cambiamento è in atto, ma non ancora uniforme. Persistono infatti aree grigie nella definizione di metriche comuni e nella qualità dei dati riportati. Tuttavia, il percorso verso una finanza sempre più sostenibile sembra tracciato, grazie anche al crescente impegno di autorità di vigilanza, legislatori e stakeholder.
Fonte
“L’intensità carbonica dei portafogli finanziari è scesa del 60%. Così la rendicontazione ESG influenza credito e investimenti”, Greenreport.it, 9 ottobre 2025.
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