CSRD: una rettifica per chiarire l’ambito applicativo della direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità
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CSRD: una rettifica per chiarire l’ambito applicativo della direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità

Pubblicata il 7 ottobre 2025 nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, la rettifica alla direttiva 2022/2464 interviene sull’articolo 5, apportando una precisazione formale ma rilevante sul campo di applicazione della normativa

Con l’obiettivo di assicurare maggiore chiarezza interpretativa, l’Unione Europea ha pubblicato una rettifica alla direttiva 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che costituisce il pilastro normativo della nuova rendicontazione societaria di sostenibilità in Europa. Il testo, apparso nella Gazzetta ufficiale UE del 7 ottobre 2025, modifica formalmente la formulazione dell’articolo 5, dedicato all’ambito di applicazione dell’obbligo di reporting. La modifica riguarda una precisazione lessicale: viene infatti sostituita l’espressione “le imprese” con “le entità” nel riferimento agli obblighi previsti dalla direttiva, per garantire una coerenza terminologica con quanto indicato nelle norme tecniche ESRS (European Sustainability Reporting Standards) e nei riferimenti incrociati del testo legislativo.

Nonostante si tratti di un intervento formale, il chiarimento non è privo di conseguenze operative. Il termine “entità” permette di includere, oltre alle imprese propriamente dette, anche altre forme giuridiche soggette a obblighi di rendicontazione secondo la normativa nazionale, rafforzando l’uniformità nell’applicazione della CSRD nei diversi ordinamenti degli Stati membri. La rettifica si inserisce in un contesto normativo in rapida evoluzione, dove l’armonizzazione delle definizioni giuridiche diventa cruciale per evitare ambiguità interpretative e garantire una rendicontazione ESG affidabile, comparabile e trasparente.

La CSRD, adottata formalmente nel dicembre 2022, è entrata in vigore il 5 gennaio 2023 e sarà applicata in modo progressivo a partire dal bilancio 2024 per le imprese di maggiori dimensioni, fino a coinvolgere gradualmente le PMI quotate entro il 2028. La direttiva impone agli enti obbligati di includere nella propria relazione sulla gestione informazioni dettagliate sui rischi e gli impatti legati ai fattori ambientali, sociali e di governance, in linea con il principio della doppia materialità. La pubblicazione di questa rettifica rappresenta un ulteriore passo nel percorso di consolidamento normativo dell’architettura europea di sostenibilità, in un momento in cui numerose imprese si stanno preparando a recepire i nuovi standard. È anche un segnale dell’attenzione che la Commissione europea continua a riservare alla qualità tecnica del quadro regolatorio, in risposta alle richieste di chiarezza provenienti dal mondo economico e dai professionisti della sostenibilità. In attesa della completa implementazione della CSRD e della piena operatività degli standard ESRS, le aziende, i revisori e gli stakeholder ESG dovranno prestare attenzione non solo ai contenuti sostanziali della normativa, ma anche a questi aggiornamenti formali che, seppur minimi, possono incidere sulla corretta interpretazione e applicazione delle regole.

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