CSRD, arriva il “Quick-Fix” dalla Commissione UE: slittano alcuni obblighi per le aziende della wave one
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CSRD, arriva il “Quick-Fix” dalla Commissione UE: slittano alcuni obblighi per le aziende della wave one

Il nuovo Delegated Act introduce modifiche agli European Sustainability Reporting Standards, estendendo le misure di gradualità a tutte le imprese soggette agli obblighi dal 2025. Obiettivo: facilitare l’adozione della rendicontazione di sostenibilità, senza rinunciare all’ambizione.

La Commissione Europea ha adottato, all’inizio di settembre 2025, un importante atto delegato — noto come “Quick-Fix” — che modifica in parte l’applicazione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), il nuovo quadro normativo che dà attuazione alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Il provvedimento riguarda in particolare le cosiddette wave one companies, ovvero le grandi imprese quotate, banche e assicurazioni che sono tenute a redigere il bilancio di sostenibilità secondo gli standard europei già a partire dall’esercizio 2024 (con pubblicazione nel 2025).

Con il Quick-Fix, queste imprese ottengono una significativa estensione delle misure di phase-in, già previste inizialmente solo per le aziende con meno di 750 dipendenti. Il principio di gradualità viene quindi generalizzato, permettendo a tutte le realtà coinvolte nella prima ondata normativa di diluire nel tempo l’introduzione di alcuni obblighi informativi particolarmente complessi. Tra le aree interessate figurano i requisiti di disclosure su biodiversità, forza lavoro nella catena del valore, impatti ambientali lungo la filiera, e in particolare le emissioni Scope 3 — spesso difficili da misurare in modo affidabile per mancanza di dati a monte o a valle del ciclo produttivo.

La Commissione ha giustificato la misura con l’esigenza di “bilanciare ambizione e realismo”: la piena transizione verso una rendicontazione ESG trasparente, comparabile e standardizzata resta una priorità dell’agenda europea, ma deve essere accompagnata da strumenti che ne rendano l’implementazione effettiva e sostenibile per le imprese. Il Quick-Fix rientra in un più ampio processo di affinamento normativo, che vede coinvolti attivamente l’EFRAG, il mondo accademico e gli stakeholder industriali. Si tratta di un passaggio che riconosce le difficoltà operative emerse nei primi mesi di applicazione del CSRD e mira a costruire un quadro più coerente e accessibile, senza perdere l’orientamento verso gli obiettivi climatici e sociali dell’Unione.

Per le aziende, il messaggio è chiaro: la rendicontazione di sostenibilità non è rinviata, ma modulata. L’attenzione si sposta ora sulla qualità dei dati, sull’integrazione dei sistemi di controllo e sulla capacità di leggere e rappresentare in modo credibile la propria performance ESG.

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