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Una proposta di legge delega il Governo alla definizione di un quadro normativo per organizzare, sviluppare e rendere sostenibili i centri di elaborazione dati, infrastrutture chiave per la sovranità digitale e l’economia del futuro.
In un’epoca dominata dalla trasformazione digitale, i data center si affermano come vere e proprie infrastrutture strategiche al pari delle reti ferroviarie o autostradali. Lo evidenzia la proposta di legge n. 1928, presentata alla Camera dei Deputati il 24 giugno 2024, che mira a colmare un vuoto normativo e a creare condizioni favorevoli per lo sviluppo dei centri di elaborazione dati, fondamentali per l’erogazione di servizi digitali pubblici e privati. Oltre a ospitare tecnologie avanzate – dai server all’intelligenza artificiale – i data center rappresentano il cuore pulsante dell’ecosistema digitale. Consentono l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione, la gestione del fascicolo sanitario elettronico, la fruizione delle piattaforme di e-commerce e molto altro. Eppure, nonostante il loro ruolo cruciale, in Italia mancano ancora un riconoscimento normativo specifico e procedure autorizzative chiare per la loro realizzazione. Secondo i dati dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, il periodo 2023-2025 vedrà l’apertura di oltre 80 nuove infrastrutture con un potenziale di investimenti pari a 15 miliardi di euro. L’Italia, oggi al centro delle rotte digitali tra Europa, Africa e Medio Oriente, si configura sempre più come nuovo hub dell’economia dei dati. Un’opportunità che coinvolge anche le comunità locali, grazie alla riqualificazione urbana, al teleriscaldamento con calore di scarto e alla creazione di posti di lavoro altamente qualificati. La proposta di legge delega il Governo a legiferare in materia entro sei mesi, definendo una disciplina organica e semplificata che favorisca lo sviluppo tecnologico, l’efficienza energetica e la competitività. Tra i criteri direttivi: l’individuazione di un codice ATECO specifico, il rafforzamento della rete elettrica, il sostegno all’innovazione e la promozione delle competenze nel settore. Una misura chiave è anche la garanzia della sovranità tecnologica nazionale, cruciale in un’Europa sempre più attenta alla gestione e protezione dei dati sensibili. Il disegno di legge non si limita a promuovere investimenti, ma intende costruire una visione sistemica dell’infrastruttura digitale, in grado di sostenere la transizione ecologica, il cloud europeo e l’autonomia strategica dell’Italia nel nuovo ordine digitale globale.
Crediti foto: Foto di Elchinator da Pixabay
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8 Settembre 2025Iscriviti alla nostra Newsletter!
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