Nuovo bilancio europeo: inclusione sociale, competenze e lotta alla povertà al centro delle priorità
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Nuovo bilancio europeo: inclusione sociale, competenze e lotta alla povertà al centro delle priorità

Con i nuovi Piani di Partenariato, l’UE orienta il bilancio pluriennale 2025-2027 verso obiettivi di equità, sviluppo inclusivo e coesione territoriale. Il 14% delle risorse nazionali sarà destinato a riforme e investimenti per rafforzare il capitale umano e sostenere le aree rurali.

Bruxelles cambia passo e, con il nuovo bilancio europeo per il periodo 2025-2027, mette al centro le persone. I Piani di Partenariato – lo strumento con cui l’Unione Europea declina gli obiettivi strategici del bilancio in azioni concrete nei singoli Stati membri – sosterranno occupazione di qualità, sviluppo delle competenze e inclusione sociale, con un impegno trasversale che coinvolgerà territori, settori economici e fasce della popolazione. Il cuore del nuovo indirizzo europeo è chiaro: garantire pari opportunità per tutti, rafforzare i sistemi di protezione sociale, promuovere l’inclusione intergenerazionale e combattere la povertà in tutte le sue forme. Non si tratta di dichiarazioni di principio, ma di un orientamento vincolante: il 14% delle allocazioni nazionali dovrà essere investito in riforme e misure che migliorino le competenze professionali, sostengano l’inclusione e favoriscano lo sviluppo sostenibile delle aree rurali. In questo quadro, le politiche europee mirano a rafforzare il capitale umano come motore di resilienza sociale ed economica, in linea con i pilastri dell’Agenda 2030. Investire in competenze significa preparare i cittadini ad affrontare le transizioni ecologica e digitale, ma anche garantire l’accesso a un lavoro dignitoso, inclusivo e stabile. La lotta alla povertà assume un carattere strutturale, grazie a programmi che mettono in rete welfare locale, servizi di orientamento e formazione, innovazione sociale e sostegno alle comunità più fragili. Particolare attenzione sarà dedicata ai giovani, alle donne, alle persone con disabilità e alle popolazioni delle aree interne e rurali, spesso escluse dai grandi flussi di investimento. La Commissione Europea sottolinea anche il valore trasformativo delle reti territoriali: Regioni e Comuni saranno chiamati a un ruolo attivo nella progettazione e attuazione delle misure, attraverso una governance multilivello e partenariati pubblico-privato capaci di generare impatto duraturo. Il nuovo bilancio rappresenta dunque un banco di prova per rendere più giusta e sostenibile la ripresa europea, mettendo al centro la dignità delle persone e la coesione sociale. Perché una transizione è davvero equa solo se non lascia indietro nessuno.

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