

Scade il 15 luglio il termine per presentare domanda unica alla Politica Agricola Comune. Un’opportunità cruciale per sostenere un'agricoltura più resiliente, sostenibile e innovativa
È fissata per il 15 luglio 2025 la scadenza definitiva per la presentazione della Domanda Unica PAC, il principale strumento di accesso agli aiuti diretti e alle misure a superficie della Politica Agricola Comune. Un passaggio obbligato per migliaia di agricoltori italiani, che consente di ottenere finanziamenti essenziali per la gestione quotidiana delle aziende agricole e per investimenti in chiave ambientale. La Domanda Unica è il cuore pulsante della PAC: attraverso questo canale si richiedono i pagamenti diretti e si partecipa alle misure agroambientali e climatiche, comprese quelle legate all’ecologia, alla digitalizzazione e al benessere animale. In questa tornata 2025, l'attenzione è puntata in particolare su temi quali la biodiversità, la gestione delle risorse idriche e l’adozione di pratiche agricole a basso impatto ambientale.
L’invio della domanda avviene tramite i CAA (Centri di Assistenza Agricola), ma molti agricoltori scelgono anche di operare attraverso portali regionali o il sito del SIAN – Sistema Informativo Agricolo Nazionale. Le tempistiche sono rigide: oltre il 15 luglio, sarà possibile inviare le richieste solo con penalità, che aumentano progressivamente fino all'esclusione totale dai contributi. Secondo Coldiretti, CIA e Confagricoltura, la PAC 2025 rappresenta una svolta soprattutto per le imprese agricole impegnate in percorsi di transizione ecologica. In particolare, l’accesso alle eco-schede – meccanismi premiali per chi adotta pratiche sostenibili – diventa sempre più strategico per il futuro dell’agroalimentare italiano, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici e volatilità dei mercati.
Nonostante gli sforzi di semplificazione, rimangono alcune criticità legate all'accesso digitale e alla complessità burocratica. Proprio per questo, numerose Regioni hanno attivato sportelli informativi, assistenza tecnica e campagne di sensibilizzazione rivolte alle piccole e medie aziende agricole, che spesso non dispongono di un supporto amministrativo strutturato. Con l’agricoltura sempre più sotto i riflettori della politica ambientale europea, la Domanda Unica non è solo un atto formale, ma una scelta strategica. Rappresenta la chiave per accedere a risorse che possono davvero fare la differenza nella direzione di una sostenibilità concreta, diffusa e misurabile. Per questo, le istituzioni invitano agricoltori e allevatori a non rimandare e a completare le pratiche entro i termini, per non perdere l’occasione di partecipare alla costruzione di un nuovo modello agricolo, più equo e più verde.
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