PFAS: parte la nostra inchiesta sull’acqua che beviamo
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PFAS: parte la nostra inchiesta sull’acqua che beviamo

L’acqua è un bene comune, ma spesso anche un pericolo invisibile. Da oggi Nonsoloambiente lancia un’inchiesta indipendente sui PFAS in Italia

L’acqua è vita. Ma non sempre è pulita. E nemmeno trasparente.

Da oggi, 1° luglio 2025, Nonsoloambiente avvia un’inchiesta giornalistica indipendente per raccontare la contaminazione da PFAS in Italia. Un’inchiesta dal basso, costruita con il sostegno diretto dei lettori e delle lettrici. Un’inchiesta che parte da una semplice domanda: cosa stiamo bevendo davvero?

Chi ci segue sa che da oltre dieci anni raccontiamo l’ambiente, la sostenibilità e l’economia circolare con attenzione, rigore e passione. Ma in questo caso vogliamo fare un passo in più: indagare, documentare e rendere pubblici i dati su una delle contaminazioni più gravi e sottovalutate del nostro tempo.

Cosa sono i PFAS?

I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sono composti chimici ampiamente utilizzati in molti processi industriali, noti per la loro capacità di resistere all’acqua, al calore e alla degradazione. Ma proprio per questa loro stabilità vengono chiamati “inquinanti eterni”: una volta dispersi nell’ambiente, non se ne vanno più.

Studi scientifici dimostrano che si accumulano nei terreni, nelle falde, nei fiumi. E, purtroppo, anche nel corpo umano. In alcune zone d’Italia – come il Veneto, la Lombardia, il Piemonte – sono già stati rilevati livelli preoccupanti di contaminazione dell’acqua potabile.

Perché un’inchiesta?

Perché troppe volte la questione dei PFAS è stata raccontata a metà. Perché spesso mancano dati chiari, fonti pubbliche facilmente accessibili, inchieste di ampio respiro che vadano oltre il singolo caso locale. E perché, come giornalisti ambientali, sentiamo la responsabilità di accendere un faro su ciò che riguarda la salute collettiva.

Ma un’inchiesta ha bisogno di tempo, risorse, competenze. E anche di fiducia.

Ecco perché abbiamo deciso di aprire una campagna di crowdfunding su GoFundMe.

Cosa faremo concretamente?

Vogliamo raccogliere dati, mappe, analisi e testimonianze nei territori già colpiti dalla contaminazione. Verificheremo fonti istituzionali, consulteremo documenti sanitari e ambientali, intervisteremo ricercatori, esperti e cittadini. Lo faremo con il nostro metodo: trasparente, documentato, pubblico.


I fondi raccolti ci serviranno per coprire:

- costi di viaggio e sopralluoghi

- accesso a banche dati e documentazione ambientale

- tempo redazionale per analisi e produzione contenuti

- realizzazione di visualizzazioni, infografiche e contenuti multimediali

- pubblicazione integrale e gratuita dell’inchiesta

Come puoi aiutarci

Sostenere questa campagna significa contribuire a un giornalismo indipendente, utile, costruito con e per le persone. Bastano pochi euro, o anche solo una condivisione, per far arrivare questa iniziativa più lontano.


Puoi farlo qui: 👉 https://gofund.me/78cef478


Ogni contributo sarà rendicontato. Ogni passaggio dell’inchiesta sarà aggiornato pubblicamente. Ogni goccia conterà.


L’acqua ci riguarda tutti. La trasparenza, anche.


Grazie di cuore a chi ci sosterrà.

— La redazione di Nonsoloambiente.it

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