Cani e gatti, l’UE cambia le regole: il mercato della vendita dovrà adeguarsi
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Cani e gatti, l’UE cambia le regole: il mercato della vendita dovrà adeguarsi

Il Parlamento europeo propone microchip obbligatori, divieto di vendite nei negozi e nuovi standard per contrastare traffici illegali e tutelare il benessere animale. Impatti diretti anche sul settore pet italiano.

Il 19 giugno 2025 il Parlamento europeo ha approvato con 457 voti favorevoli, 17 contrari e 86 astensioni un pacchetto di norme dedicate al benessere e alla tracciabilità di cani e gatti nell’Unione. Tra le misure proposte: microchip obbligatori, registrazione in banche dati interoperabili, divieto di vendite nei negozi di animali, maggiori controlli su importazioni e allevamenti, e lo stop a pratiche dannose per la salute degli animali. Si tratta della prima iniziativa legislativa europea che impone standard minimi comuni per la gestione degli animali da compagnia, rispondendo a una crescente domanda sociale di trasparenza e tutela. Le nuove regole impatteranno direttamente sul mercato della vendita: in Italia, ad esempio, si contano oltre 4.800 pet shop tradizionali e più di 400 punti vendita appartenenti a catene specializzate. Secondo i dati più recenti, il settore sta già cambiando volto: le attività di vendita sono in calo (-10,6% nell’ultimo decennio), mentre crescono i servizi (+32%) e l’offerta online (+8,2% nel 2024).Nel nostro Paese vivono 65 milioni di animali da compagnia, con cani e gatti presenti in 19 milioni di nuclei familiari. La spesa media annua per una famiglia con animali supera i 1.050 euro, con il pet food che rappresenta il 64% del valore della pet economy, che nel 2024 ha raggiunto i 3,1 miliardi di euro. L’obiettivo dell’UE è chiaro: contrastare il traffico illegale, stimato in 1,3 miliardi di euro l’anno a livello europeo, e porre fine a pratiche non etiche negli allevamenti e nelle vendite online. Il divieto di vendita nei negozi fisici punta anche a prevenire gli acquisti d’impulso e a favorire adozioni più consapevoli. 

La relatrice Veronika Vrecionová ha parlato di “un messaggio forte contro l’allevamento illegale e le importazioni incontrollate”. Le principali organizzazioni animaliste europee hanno accolto positivamente il voto, definendolo un “momento storico”. Il testo dovrà ora essere discusso in fase di trilogo con Consiglio e Commissione. Se confermato, gli Stati membri avranno l’obbligo di adeguare le proprie normative, con effetti potenzialmente significativi sull’intero settore commerciale legato agli animali da compagnia.

Fonti

  • Parlamento Europeo, comunicato stampa del 19/06/2025: “MEPs propose stricter rules on dog and cat welfare and traceability”
  • Corriere Animali, “Pet economy: 27 mila imprese, +32% servizi, –10,6% vendite”
  • Assalco-Zoomark 2024, Rapporto Annuale
  • Pharmacy Scanner, “Cani e gatti in 19 milioni di famiglie italiane”
  • Mondopratico/PetTrend, “Numeri aggiornati dei pet shop in Italia”
  • Eurogroup for Animals, comunicato stampa su voto Parlamento UE
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