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La Commissione Europea presenta un pacchetto strategico per rafforzare la governance degli oceani, promuovere la sostenibilità dell’economia blu e tutelare la biodiversità marina.
Il 5 giugno 2025, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, la Commissione Europea ha annunciato un nuovo Patto per gli Oceani, un’iniziativa strategica che mira a rafforzare l'impegno dell'Unione per la salvaguardia dell’ambiente marino e lo sviluppo sostenibile delle economie legate al mare.
Alla base del patto vi è la volontà di rispondere a una realtà allarmante: l’oceano è in crisi. L’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica, la temperatura delle acque continua a salire a causa del cambiamento climatico, la biodiversità marina è in declino e molte attività economiche che dipendono dal mare – dalla pesca al turismo – sono sempre più vulnerabili. A fronte di queste criticità, l’Unione Europea propone un approccio integrato che coniuga tutela ambientale, ricerca scientifica e innovazione industriale.
Il Patto per gli Oceani si articola su tre priorità chiave. La prima è una governance internazionale più forte: l’Europa intende guidare la cooperazione globale sulla gestione sostenibile degli oceani, promuovendo l’attuazione dell’Accordo ONU sulla biodiversità marina in alto mare (BBNJ) e sostenendo la creazione di nuove aree marine protette.
La seconda priorità è la transizione blu sostenibile. La Commissione propone di rafforzare gli strumenti per finanziare e regolare un’economia blu realmente circolare, inclusiva e climaticamente neutra. Tra le proposte, spiccano azioni per ridurre l’inquinamento da plastica, rafforzare l’energia marina rinnovabile e incentivare pratiche di pesca più selettive e resilienti agli impatti climatici.
Infine, il Patto punta a una conoscenza più solida e condivisa degli oceani. A tal fine, si rafforza l’iniziativa EU4Ocean e si prevede la creazione di una nuova “Missione Oceano 2.0”, con investimenti dedicati alla mappatura dei fondali marini, al monitoraggio della salute degli ecosistemi marini e all’alfabetizzazione oceanica per i cittadini europei.
Il pacchetto è stato accompagnato anche da una comunicazione congiunta della Commissione e dell’Alto rappresentante UE per gli Affari esteri, che evidenzia come le politiche oceaniche debbano essere al centro della politica estera dell’Unione, sia in ambito commerciale che ambientale. Non si tratta dunque solo di protezione ambientale, ma di geopolitica blu: l’oceano come spazio di cooperazione, ricerca, innovazione e pace. Il nuovo Patto per gli Oceani non è vincolante, ma rappresenta un quadro di riferimento politico e operativo che guiderà le future azioni legislative, finanziarie e diplomatiche dell’Unione in materia di oceani. Saranno ora fondamentali la partecipazione attiva degli Stati membri, delle regioni costiere, delle imprese e della società civile per tradurre gli obiettivi del patto in risultati tangibili.
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