

AI Act, giovedì in Commissione la discussione su 400 emendamenti. Giovedì 22 maggio 2025, la Camera dei Deputati discuterà il disegno di legge n. 2316, intitolato "Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale", già approvato dal Senato il 20 marzo scorso. Il provvedimento mira a fornire un quadro normativo nazionale per l'adozione e la regolamentazione dell'intelligenza artificiale (IA), affidando al Governo ampie deleghe legislative in materia. Il disegno di legge, promosso dal Governo Meloni, si propone di disciplinare vari aspetti dell'IA, tra cui la tutela della riservatezza, la protezione dei minori, l'uso nel Servizio Sanitario Nazionale, la sicurezza delle comunicazioni elettroniche e la salvaguardia del diritto d'autore. Tuttavia, il testo ha suscitato critiche da parte dell'opposizione e di alcuni esperti del settore.
Le critiche dell'opposizione
Emma Pavanelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Attività Produttive, ha espresso forti perplessità sul disegno di legge:
Un testo già vecchio, che rischia di inseguire l’innovazione invece di guidarla. Serve governare l’intelligenza artificiale con consapevolezza e visione: le innovazioni sono ormai quotidiane, e il legislatore deve guardare avanti. Il disegno di legge non tutela adeguatamente né il diritto d’autore né il pluralismo dell’informazione, due pilastri fondamentali della nostra democrazia. Inoltre, manca un vero sostegno alla pubblica amministrazione, che ha urgente bisogno di risorse per offrire servizi digitali efficienti a cittadini e imprese.
Incertezze e prossimi passi
Un aspetto particolarmente delicato riguarda la possibile sovrapposizione — o addirittura il contrasto — con la normativa europea in materia, in particolare con l’AI Act, il regolamento approvato dall’Unione Europea per armonizzare le regole sull’intelligenza artificiale tra gli Stati membri. Il disegno di legge italiano, pur richiamando principi generali compatibili con l’AI Act, interviene in settori già disciplinati a livello comunitario, come la classificazione dei sistemi di rischio o le responsabilità degli sviluppatori. Questa duplicazione normativa rischia di creare incertezza per le imprese, di appesantire il quadro regolatorio e di compromettere la coerenza con gli obblighi europei, soprattutto in vista dell’imminente attuazione del regolamento UE. Per evitare conflitti o ritardi nell’adeguamento del sistema nazionale, sarà cruciale un coordinamento efficace tra i livelli legislativi.
La discussione alla Camera rappresenta un momento cruciale per il futuro della regolamentazione dell'intelligenza artificiale in Italia. Sarà fondamentale monitorare l'evoluzione del dibattito parlamentare e le eventuali modifiche al testo, per garantire una normativa che sia al passo con l'innovazione tecnologica e in linea con gli standard europei.
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