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							               A certificarlo è il nuovo rapporto “European State of the Climate 2023”
Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato in Europa. A certificarlo è il nuovo rapporto “European State of the Climate 2023”, pubblicato da Copernicus Climate Change Service (C3S) e dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF), in collaborazione con il Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione Europea.Secondo il documento, le temperature medie nel 2024 hanno superato ogni precedente record e mostrano come gli effetti del cambiamento climatico stiano accelerando in maniera drammatica. Le conseguenze sono visibili su più fronti: dalla salute pubblica all’agricoltura, fino alla disponibilità idrica e alla biodiversità.🌡️ Anno da record: i dati principali
- Temperatura media europea: oltre 1°C superiore alla media 1991-2020.
- Ottobre 2024: il più caldo mai registrato, con anomalie termiche diffuse.
- Estate 2024: tra le cinque più calde di sempre.
- Eventi estremi: aumento di ondate di calore marine, siccità prolungate e incendi boschivi, in particolare nell’Europa meridionale.
💧 Impatti reali: salute, acqua, agricolturaIl rapporto sottolinea che gli impatti del riscaldamento climatico sono sempre più concreti e interconnessi:
- Aumentano i rischi per la salute, soprattutto nelle città, a causa dell’intensificarsi delle ondate di calore.
- Cresce la pressione sulle risorse idriche, aggravata da stagioni secche più lunghe e da una ridotta disponibilità di neve e ghiaccio invernali.
- L’agricoltura è sempre più esposta a stress termici e idrici, con effetti sulle rese e sulla sicurezza alimentare.
🛑 Secondo Samantha Burgess, vice direttrice del Copernicus Climate Change Service: “Il cambiamento climatico sta influenzando profondamente la nostra salute, l’economia e gli ecosistemi. Serve un’azione urgente e coordinata per ridurre le emissioni e adattarsi a un clima che cambia”. 🧭 L’Europa deve accelerare Il rapporto lancia un chiaro appello ai governi, alle imprese e ai cittadini: servono politiche climatiche ambiziose, strumenti di adattamento efficaci e investimenti strutturali per la resilienza.
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