Snam, una stagione invernale sotto controllo: sfide superate e nuove aste per il gas del futuro
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Snam, una stagione invernale sotto controllo: sfide superate e nuove aste per il gas del futuro

Nonostante un inverno segnato da un incremento sensibile della domanda di gas naturale, la rete di stoccaggio italiana ha retto con solidità, confermando la capacità di resilienza del sistema energetico nazionale. Con un riempimento dei depositi pari al 42% al termine dell’anno termico 2024/25, Snam chiude la stagione invernale in sicurezza, mantenendosi ben al di sopra della media europea del 34% e garantendo una riserva complessiva, comprensiva della quota strategica, di circa 7,9 miliardi di metri cubi di gas. Un dato rilevante, se si considera che nei primi tre mesi del 2025 la domanda nazionale è cresciuta dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Il contesto europeo e globale non lascia spazio a leggerezze. La sicurezza degli approvvigionamenti energetici resta un nodo cruciale nella strategia dei Paesi membri, soprattutto alla luce delle persistenti tensioni geopolitiche e delle incognite che gravano sui mercati internazionali dell’energia. Da questo punto di vista, l’Italia conferma la sua posizione di vigilanza e proattività, grazie anche al ruolo centrale di Snam nella gestione degli stoccaggi.Con l’obiettivo di pianificare per tempo la prossima stagione termica 2025/26, l’azienda ha avviato le procedure per il conferimento tramite asta della capacità di stoccaggio disponibile, a seguito del decreto emanato il 27 marzo 2025 dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della successiva deliberazione ARERA n. 150/2025/R/gas del 3 aprile. Il calendario delle aste è già stato pubblicato, e i primi conferimenti si terranno il 7, 8 e 9 aprile, con l’assegnazione dei servizi di modulazione pluriennale, stagionale e di punta. Si tratta di un passaggio fondamentale per garantire che il prossimo inverno inizi con le scorte adeguate e in linea con gli obiettivi europei.Le cifre in gioco non sono marginali. Verranno messi all’asta circa 10 miliardi di metri cubi, suddivisi tra i vari servizi di modulazione, cui si aggiungono i 3,6 miliardi di metri cubi già conferiti. Un volume importante, ma non ancora sufficiente a raggiungere il target minimo del 90% di riempimento imposto dal Regolamento UE 2022/1032. Attualmente, infatti, mancano all’appello circa 9,4 miliardi di metri cubi, che dovranno essere iniettati nei prossimi mesi per rispettare gli obblighi comunitari.Per favorire il raggiungimento di questo traguardo, sono stati previsti meccanismi di incentivo per gli operatori del settore, che includono il riconoscimento del differenziale negativo tra il prezzo stimato del gas per la prossima stagione invernale e quello della stagione estiva. Si tratta di una misura chiave, non solo per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, ma anche per stimolare un mercato energetico che continua a mostrare volatilità, in particolare in vista dell’eventuale riduzione delle forniture esterne o del rialzo dei prezzi nei mesi più freddi.A completamento dell’offerta, rimangono disponibili per gli operatori anche i prodotti di iniezione giornaliera, settimanale e mensile, strumenti essenziali per la flessibilità operativa e l’ottimizzazione delle strategie di stoccaggio. In un sistema che deve affrontare sfide sempre più complesse, questi servizi rappresentano una leva tecnica e commerciale imprescindibile.Guardando al quadro generale, l’Italia sembra aver imparato le lezioni degli anni passati. L’esperienza maturata durante la crisi energetica scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina ha portato a una maggiore attenzione alla diversificazione delle fonti, alla valorizzazione delle infrastrutture e alla centralità del gas come energia-ponte nella transizione ecologica. Tuttavia, non mancano le criticità: il livello di riempimento, pur sopra la media europea, resta inferiore rispetto allo stesso periodo del 2024, quando si attestava al 58,4%. Un dato che impone prudenza e visione strategica, soprattutto in previsione di un possibile autunno-inverno con nuovi picchi di consumo. Secondo i dati forniti da Gas Infrastructure Europe (GIE), il monitoraggio degli stoccaggi sarà una variabile decisiva nei prossimi mesi, così come la capacità di prevedere con accuratezza le dinamiche dei consumi interni e di approvvigionamento. Per il momento, la mossa di Snam appare tempestiva e necessaria, orientata a garantire una copertura adeguata del fabbisogno nazionale anche in scenari complessi.

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