L’inquinamento ambientale, un killer silenzioso.
Ambiente

L’inquinamento ambientale, un killer silenzioso.

Allarmanti i dati presentati dall'OMS sulle morti premature: tra le prime dieci cause, otto sono dovute all'inquinamento. All'Italia va il triste primato europeo.

Uccide più delle guerre, uccide più di qualsiasi tipo di incidente o catastrofe: è l' inquinamento ambientale, causa di oltre 12.6 milioni di morti nel mondo ogni anno. Solo in Europa, annualmente l'esposizione ad ambienti inquinati costa la vita a 1.4 milioni di persone. I numeri praticamente raddoppiano se si guarda all'Africa. Sono gli allarmanti dati diffusi dal nuovo rapporto dell'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, relativo all' impatto dell'inquinamento ambientale sulla salute.
 
Per un morto su quattro, nel mondo, la causa del decesso è una relazione quotidiana con gli inquinanti presenti nell'ambiente in cui lavora, oppure in cui vive: a farne maggiormente le spese sono gli adulti al di sopra dei 50 anni e i bambini al di sotto dei 5.
 
I dati parlano chiaro e non lasciano molto spazio all'interpretazione: tra le principali 10 cause di morte compaiono quasi in via esclusiva patologie croniche e malattie cardiovascolari direttamente legate all'inquinamento ambientale.
 
1. Ictus - 2,5 milioni di morti ogni anno
2. Cardiopatie ischemiche - 2,3 milioni di morti ogni anno
3. Lesioni involontarie (ad esempio morti per incidenti stradali) - 1,7 milioni di morti ogni anno
4. Tumori - 1,7 milioni di morti ogni anno
5. Malattie respiratorie croniche - 1,4 milioni di morti ogni anno
6. Malattie diarroiche - 846 000 decessi all'anno
7. Infezioni delle vie respiratorie - 567 000 decessi all'anno
8. Condizioni neonatali - 270 000 decessi all'anno
9. Malaria - 259 000 decessi all'anno
10. Lesioni volontarie (ad esempio suicidi) - 246 000 decessi all'anno.
 
Sembrano i massacri di una sanguinosa guerra e, in qualche modo, lo sono: uno scontro che stiamo conducendo contro il pianeta e contro noi stessi. Come se non bastasse, le conseguenze sono gravemente impattanti anche dal punto di vista economico: nel 2015, uno studio WHO (World Health Organization) ha messo in luce come il solo inquinamento atmosferico costi alle economie europee 1.6 trilioni di dollari all'anno.
 
Un problema che ci riguarda in prima linea: il triste primato europeo per numero di morti dovute all'inquinamento dell'aria è detenuto proprio dal Belpaese, con la Pianura Padana individuata come area più critica. L'ultimo rapporto AEA (Agenzia Europea per l'Ambiente) ha rilevato 84.400 decessi prematuri nel 2012 a cause delle polveri sottili nell'aria. Le cause primarie possono sorprendere: il riscaldamento degli edifici incide perfino più del traffico.
 
Come porre un freno alla strage ambientale in corso? L'OMS mette al primo posto, tra le linee guida consigliate, la necessità di energia pulita per le abitazioni e per la vita quotidiana al loro interno, il ripensamento della circolazione urbana e la promozione di mezzi di trasporto sostenibili. Nei Paesi in via di sviluppo l'accesso all'acqua potabile e ad adeguati servizi igienici è ancora un traguardo da raggiungere, fondamentale per limitare le malattie diarroiche.
 
Progetti per lo sviluppo di città ecologiche e per la mobilità sostenibile si stanno diffondendo sempre più e, unitamente a leggi volte a tutelare l’ambiente, sono le uniche armi a disposizione per vincere questa guerra.
 

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