20 città nel 2050 potrebbero restare senza acqua
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20 città nel 2050 potrebbero restare senza acqua

Secondo uno studio pubblicato su Nature, entro pochi anni saranno tantissime le città che rimarranno senza risorse idriche.

La domanda di acqua urbana aumenterà dell'80% entro il 2050, mentre i cambiamenti climatici modificheranno la distribuzione di questa risorsa: è questo lo scenario che emerge da una ricerca pubblicata recentemente su Nature.

Sono tantissime le città interessate in tutto il mondo e pare proprio che il numero continuerà ad aumentare nei prossimi decenni. Città del Capo sarà probabilmente la prima città a vivere il Day zero, cioè il giorno in cui l’approvvigionamento idrico sarà talmente scarso da costringere le autorità a interrompere l’erogazione.

Basti pensare che, nei giorni scorsi, le autorità sudafricane hanno proclamato lo stato di catastrofe naturale per un’ondata di siccità che sta avendo conseguenze spaventose sulla metropoli.

Ma quali sono le cause di questo disastro? Secondo i ricercatori, le grandi città di tutto il mondo sono notevolmente in espansione: oggi, circa il 54% della popolazione globale vive in città, una frazione che è destinata a crescere tra il 60% e il 92% entro la fine del ventunesimo secolo.

 

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In questo contesto, la richiesta di acqua è aumentata esponenzialmente negli ultimi 60 anni e il trend è ancora in crescita. Entro il 2030, la domanda continuerà ad aumentare e il calo delle risorse idriche disponibile potrebbe essere pari al 40%.

La carenza d’acqua, però, non sarà dovuta esclusivamente all’aumento della popolazione urbana: nella ricerca è emerso che il cambiamento climatico altererà l'acqua dolce disponibile, causando cambiamenti delle temperature e nella quantità delle precipitazioni.

Lo studio si è concentrato su 482 città contenenti 736 milioni di persone oggi. L’analisi è stata curata da Martina Flörke e Christof Schneider, del Centro di ricerca sui sistemi ambientali dell’università di Kassel, in Germania, e da Robert I. McDonald, dell’associazione ambientalista The Nature Conservancy.

Tra le città interessate, molte metropoli statunitensi come Los Angeles, Phoenix, San Diego e Long Beach. Da segnalare anche Caracas, San Salvador e Lima in America Latina. A rischio anche Jodhpur e Jaipur in India, Luanda in Angola, Karachi in Pakistan e Kabul in Afghanistan.

Nei prossimi anni, le istituzioni di queste città saranno costrette a regolare il consumo di acqua per abitante, per cercare di limitare i danni e trovare soluzioni perseguibili.

Sicuramente il surriscaldamento globale ha un peso specifico assai rilevante sulla presenza di acqua nelle città: le piogge scarse esporranno le nostre metropoli a periodi di siccità sempre più lunghi e frequenti.

Accanto a questi, episodi climatici violenti come uragani e precipitazioni violente non saranno in grado di riempire le falde acquifere in modo graduale e l’acqua tornerà negli oceani senza poter garantire la continuità di approvvigionamento di cui necessitano i corsi d’acqua.

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